I ciclisti in virtù della loro velocità, sul Cammino sono vissuti invadenti e fastidiosi dai camminanti.
Capiterà anche di sentirvi apostrofare: Tu non sei un vero pellegrino, hai la bicicletta!
Non prendetevela. Anche i ciclisti possono percorrere il Cammino e per ricevere la Compostela, che è un documento che attesta di aver percorso il Cammino con spirito religioso o almeno spirituale, almeno gli ultimi 200 km.
Il Cammino per sua natura è solitudine e fatica quotidiana, però allo stesso tempo bello e sicuro.
Non formate gruppo numerosi, potreste avere problemi a trovare posto negli Albergue/Rifugi per pellegrini.
Il numero perfetto è una coppia di ciclisti ben affiatati che, in caso di necessità, possano aiutarsi. E soprattutto l’uno abbia rispetto dei tempi e desideri dell’altro.
Se decidete di partire in gruppo prima o poi sentirete in voi l’esigenza di pedalare in solitudine e lo vivrete come un bisogno nuovo ed impellente. Non abbiate timore a partire da soli perché gli incontri e la compagnia sul Cammino Navarro-Francese, più frequentato, non vi mancheranno.
E se percorrerete il Cammino nel periodo estivo vi renderete molto presto che non sarete mai soli a lungo.
Quindi, quindi quali sono i comportamenti corretti che un ciclista, o meglio un moderno pellegrino ciclista, dovrebbe tenere sul Cammino?
Le sette piccole regole del ciclista sul Cammino di Santiago di Compostela
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- Niente biciclette costose o all’ultima moda. Una normale bicicletta, montain bike o trekking bike, adatta per sterrati e asfalto, ma con forcella anteriore ammortizzata e almeno 24 rapporti per le salite e lunghe pedalate su piani sentieri sconnessi.
- Preparatevi fisicamente e mentalmente ad affrontare più giorni in bicicletta con tempi atmosferici, terreni diversi e qualche salita con la bicicletta a pieno carico.
- Non fatevi seguire da macchine o pulmini d’appoggio. Non c’è ne alcun bisogno, danno solo fastidio e sanno poco di pellegrino. Il Cammino è sicuro! E presto scoprirete che cosa vuol dire vivere la solidarietà sul Cammino, sentimento che a casa abbiamo perso.
- Sul Cammino date sempre la precedenza ai camminanti. Avvisate della vostra presenza con un piccolo squillo del campanello o a voce. Salutate sempre i camminanti. Chiedete loro come va e se per caso vi accorgete che sono in difficoltà fermatevi e chiedete se hanno bisogno di qualcosa: in genere acqua o cibo, ma per lo più scambiare due chiacchiere.
- Nelle discese, soprattutto lungo i sentieri, non gettatevi a tutta forza (non è una gara di discesa). Siate ben visibili, e “udibili”. Fate attenzione al sentiero e a chi lo percorre, soprattutto nelle discese sterrate dove i camminanti fanno fatica e cercano sempre il tracciato a loro favorevole, saltando da una parte all’altra del sentiero, per evitare buche, sassi o in cerca di po’ di ombra.
- Non deridete i pellegrini sommersi da pesantissimi zaini. Anzi, se li vedete in difficoltà, chiedete se potete essere d’aiuto. Se sono disponibili fate un pò di strada a piedi con loro. Camminare per qualche chilometro con altri pellegrini è un’esperienza unica. Non prendete in giro anche i ciclisti stracarichi o inesperti che arrancano sui sentieri e sulle dure salite. Anche a loro cercate di essere d’aiuto e conforto.
- Negli Albergue/Rifugi per pellegrini non portate via il posto ai camminanti. Loro hanno la precedenza, sempre e comunque. Non questionate con gli hospitalieri se vi rifiutano il posto o vi fanno attendere fino a sera inoltrata. Per i pellegrini a piedi alla fine di una lunga giornata di Cammino anche solo un km in più pesa nelle gambe. Trovare un’alternativa distante anche qualche chilomero a cifre ragionevoli non è un problema in bicicletta.
Soprattutto:
Pedalate con calma, pazienza e senza correre, altrimenti non apprezzerete fino in fondo la bellezza ed il fascino dei luoghi che attraverserete, così pieni di storia e spiritualità. I Cammini di Santiago non sono piste da corsa dove mostrare la propria forza fisica o abilità tecnica. Pedalate, gioite e soffrite il Cammino come se foste un vero pellegrino a piedi.
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