LA VIA DE LA PLATA e CAMMINO SANABRESE
Per camminanti e ciclisti
I Cammini di Santiago
Molte erano le strade che portavano a Santiago nei tempi antichi. Molti partivano da casa: facevano testamento, lasciavano il lavoro, gli affetti e per mesi, anni si mettevano in cammino per Santiago di Compostela per voto, per penitenza, avventura, per curiosità. Oggi le motivazioni non sono poi così diverse dei tempi antichi.
È fitta la rete dei Cammini, percorsi antichi e moderni, che attraversano la penisola iberica diretti a Santiago di Compostela. (carta dal sito Gronze.es)
Quattro erano, (sono) le vie storiche che attraversavano la Francia per le terre di Spagna verso la fine del mondo antico:
1 – da Parigi-Tours (via Tauroniesis);
2 – da Vezelay (via Lemovicense);
3 – da Le Puy (via Podense);
4 – da Arles (via Tolosana).
Tutte queste vie in terra di Spagna si collegavano a due Cammini: il Cammino Francese e il Cammino Aragonese.
Dopo la riscoperta del Cammino di Santiago, l’itinerario noto come Cammino Francese, in terra di Spagna altri antichi percorsi sono stati riscoperti, rivalutati e lentamente attrezzati per accogliere i moderni pellegrini o quanti si mettono in viaggio per la città dove la tradizione tramanda che sono conservate le spoglie dell’apostolo Giacomo.
Gli itinerari più frequentati da chi ha già percorso il Cammino Navarro-Francese sono:
1 – Cammino de la Costa (noto anche come Cammino del Norte).
Inizia a Irun sul confine con la Francia e percorre tutta la costa fino ad entrare in Galizia dove devia verso l’interno (e in Galizia che prende il nome di Cammino del Nord per differenziarlo dagli altri Cammini della regione) per un totale con le varianti di circa 850-900 km;
2 – Via de la Plata.
Inizia a Siviglia e percorre in gran parte l’antico tracciato della grande strada romana che collegava Siviglia a sud della penisola iberica romana con Astorga a nord dove oggi il percorso si collega al Cammino Francese dopo circa 750 km.
Però in tempi recenti di massificazione del Cammino Francese sono sempre di più moderni pellegrini arrivati a Granja de Moreruela, deviano per il Cammino Sanabrese, un altro antico tracciato romano-medievale di circa 370 km che attraversa altre località storiche legate alla tradizione Jacopea, luoghi ancora oggi solitari ma ricchi di spiritualità.
E poi altri piccoli e grandi itinerari che si raccordano e si uniscono a questi grandi percorsi, come evidenziato nella carta.
Arrivati a Santiago di Compostela, per chi ha ancora tempo e forze, i 90-120 chilometri per Finisterre-Muxia, fino all’estremità più occidentale di Spagna, fino all’oceano.
La Via de la Plata e Cammino Sanabrese
Perché il nome Via de la Plata?
La Via de la Plata è il nome di una antica strada romana che per 314 miglia romane, corrispondenti a circa 465 km attuali, che all’inizio collegava le città di Mérida (fondata nel 25 a.C. come Augusta Emerita, capitale della provincia romana di Lusitania) e Astorga (fondata nel 27 a.C. come Asturica Augusta nella provincia romana di Tarragona).
I popoli iberici di quella parte della Spagna avevano creato un itinerario in terra battuta per collegare i loro villaggi.
Durante le guerre lusitane del I secolo a. C. i romani consolidarono con pietre quell’antica tracciato per facilitare il rapido movimento delle legioni. Alla fine della guerra l’imperatore Ottaviano Augusto fece costruire Mèrida come colonia di riposo per i soldati delle legioni congedati; e più a nord Astorga come città fortificata a difesa e controllo delle regioni del nord dove erano numerose le miniere di oro e stagno.
Nei secoli seguenti con la stabilizzazione dell’impero continuarono i lavori di ampliamento della strada verso sud per collegare nuovi insediamenti e le città di Santiponce (Italica), Sevilla (Hispalis) e Cadice (Gades) che divenne un importante porto; e verso nord superando i monti Cantabrici verso il porto romano di Gigio, l’odierna Gijon. Quella via divenne un asse viario importante e lo si trova anche nell’Itinerario Antonini, la carta delle strade romane che collegavano tutto l’Impero Romano nel III secolo, miracolosamente pervenuto in copia dove l’Hiberia romana era attraversata da ben 34 differenti strade.
E quella via che da sud a nord collegava la penisola iberica occidentale è rimasta in uso anche dopo la fine dell’impero romano e venne utilizzata anche dagli arabi per espandersi nel regno Visigoto e creare il loro dominio sulla parte occidentale della penisola.
Anche Almanzur, generale a capo dell’esercito arabo, utilizzò l’antica strada per le sue scorrerie nelle regioni delle Asturie e Galizia che nel X secolo con fatica resistevano all’avanzata araba, come pure per attaccare e saccheggiare la città e la Cattedrale di Santiago, rispettando però le reliquie del santo in essa conservate.
Il nome Via de la Plata
Gli storici spagnoli discutono da decenni se sia mai esistito il nome di Via ab Emerita Asturicam (Astorga) o Via-Ruta de la Plata. Per alcuni il nome deriva dalla deformazione tardo latina di strata lapidata, per altri dall’evoluzione della parola araba balath (strada in pietra), che nel primo castigliano divenne blata.
In lingua spagnola plata indica l’argento, ma nulla c’entra il prezioso metallo con questa antica via. Molto probabilmente la parola plata, iniziò a circolare, per deformazione o evoluzione linguistica, tra le popolazioni cristiane del sud della Spagna ancora dominata dagli arabi che andavano verso Santiago di Compostela.
Il Percorso moderno
Da Siviglia per Santiago sono circa 1000 km:
- per Astorga circa 750 km e poi il Cammino Francese;
- o da Granja de Moreruela, a circa 95 km da Astorga, si devia per il Cammino Sanabrese.
È il Cammino più lungo tra i tre grandi itinerari storici per Santiago di Compostela.
Un itinerario ritornato ad essere solitario dopo un certo successo negli anni pre Covid. Stando alle statistiche è il meno percorso, forse a causa della lunghezza e delle tappe spesso lunghe. Chi oggi lo percorre, moderni pellegrini esperti, scelgono la primavera o il tardo autunno, per dover sfidareo il caldo torrido estivo, in cerca di quella pace e solitudine che sul Cammino Navarro-Francese proprio nei mesi estivi si è persa a causa della massiva presenza.
Caratteristiche del percorso
Da Siviglia per Astorga è un percorso moderatamente ondulato, tra i 500 e i 900 metri di altezza dei vasti altipiani e fino ad Astorga si avrà solo la facile salita ai 1.100 del Pico de la Dueña. a circa metà dell’itinerario.
Le vere salite si avranno sulla variante del Cammino Sanabrese che il percorso è più impegnativo per i costanti seppur modesti rilievi della Galizia, e dove si supererà il punto più alto di tutto il Cammino, gli oltre 1.300 m del Padornelo.
Il Cammino ricostruito lungo il tracciato dell’antica via romana attraversa ambienti molto diversi tra loro anche nella stagione estiva, quando le regioni di Andalusia, Extremadura e Castiglia si presentano più secche.
Si camminerà (o pedalerà) spesso tra boschi di querce, d’olivo, di sughero, gli agrumeti e vasti campi di cereali e girasoli, tra allevamenti di suini (famoso il maiale negro dell’Andalusia) e bovini.
Dove sopravvissuto il tracciato romano é uno sterrato che attraversa la campagna, ma molti sono i tratti dove si può ancora notare l’originale copertura di lastre di pietra, in alcuni casi i tratti ricostruiti, e antichi ponti e vestigia della civiltà romana.
E poi la verde Galizia con i suoi boschi e prati a pascolo, fiumi e piccoli villaggi.
Per chi ha già percorso il Cammino Francese vivrà una nuova ed intensa esperienza e, benché ci siano alcune tappe lunghe, solitarie e immersi nella natura, la Via de la Plata con il Cammino Sanabrese oggi sono diventati un itinerario sicuro e, alla pari degli altri, con un minimo di preparazione fisica e tecnica é alla portata di tutti.
Le Cañadas Reales o Via Pecuaria
Lungo la Via de la Plata, nelle regioni di Extremadutra e Castiglia sono sopravvissuti antichi tracciati di transumanza che dai pascoli dalle zone montuose del nord si dirigevano verso le regioni pianeggianti del sud.
Queste vie per secoli sono state tutelate da particolari privilegi reali ed erano dotate di una fitta rete di strutture di servizio con edifici per la sosta notturna, fontane, abbeveratoi e recinti per gli animali. Benché molti degli antichi privilegi reali siano ancora in vigore, gran parte delle strutture ricettive sono scomparse. In alcuni casi la Cañada Real o Via Pecuaria è un tratto dell’antica strada romana e molte in Extremadura sono diventate percorsi escursionistici, utilizzati anche per lunghi tratti dalla Via de la Plata.
Regioni, Città, villaggi che si trovano sul Cammino
La Via de la Plata
Tre le regioni: Andalusia, Extremadura e Castiglia.
Sei le città: Siviglia, Mèrida, Caceres, Zafra, Salamanca, Zamora, da attraversare prima di arrivare ad Astorga dove si ritrova il Cammino Francese.
Nel mezzo un centinaio di piccoli villaggi (pueblos), spesso di poche case sparse, e dove la secolare presenza pellegrina è testimoniata dalle numerose chiese, monasteri e statue dedicate al santo patrono di Spagna.
Sono due i fili conduttori di questo percorso: la vecchia strada N630 e la nuova autostrada A66, entrambe al numero associano Via o Autovia de la Plata. I lavori del loro ampliamento hanno stravolto in diversi punti l’antico tracciato e in qualche caso si sarà costretti anche a camminare sul bordo della N630.
E infine la Galizia che sul Cammino Francese però inizia dal Cebrerio e sul Cammino Sanabrese da Lubían.
Cammino Sanabrese
Il Cammino Sanabrese, dal nome della regione che attraversa, è lungo circa 370 km ed è un altro antico tracciato romano–medievale a cui oggi in gran parte si è sovrapposta la moderna viabilità della N525.
Il percorso ufficiale inizia a Granja de Moreruela, 40 km dopo Zamora e a circa 95 km da Astorga, nei pressi dell’antica chiesa dove si trovano le indicazioni per il Cammino della Galizia del sud.
Per chi proviene da Astorga sul Cammino Francese, il Cammino Sanabrese può iniziare a Benavente, dopo circa 60 km. per poi seguire il tracciato a lato della N525.
Da Granja de Moreruela l’itinerario segnato del Cammino Sanabrese vira a sinistra e arrivati a Tabara, dopo circa 25 km avrà come riferimento la N525.
Le due percorsi si riuniscono a Santa Marta de Tera.
Lungo Cammino SAnabrese si abbandoneranno i vasti e assolati altipiani della Castiglia, andando prima verso ovest e poi in direzione sud-nord, per i rilievi boscosi della Galizia.
La N525 insieme alla rete di piccole strade locali sarà spesso d’aiuto nelle giornate piovose della Galizia, soprattutto quando si dovranno affrontare impegnative salite e un paio di passi montani.
C’è una sola grande città, Ourense a soli 100 km da Santiago di Compostela e prima e dopo è un rosario infinito di paesini tutti legati alle attività rurali tipiche della regione, fin quasi alle porte della città di Santiago.
Anche su questo Cammino si camminerà su tratti di strade romane-medievali, sentieri, e piccole stradine asfaltate secondarie.
La N525 a volte sarà una presenza un po’ ingombrante, soprattutto prima dei centri abitati. E si attraversano villaggi e luoghi legati alla storia della reconquista spagnola cariche di storia e bellezze architettoniche e molte in anni recenti, come avvenuto per il Cammino Navarro-Francese, devono alla rinascita della Via de la Plata la riscoperta e rivalutazione.
Se si decide di percorrere la Via de la Plata e Cammino Sanabrese per intero partendo da Siviglia i chilometri, come si è già evidenziato, sono circa un migliaio.
Numerose però sono le varianti, più o meno ufficiali, che ne aumentano i chilometri finali.
Nello specifico i chilometri attraverso le quattro regioni spagnole sono
Andalusia da Siviglia a El Real de la Jara circa 85 km
Extremadura da El Real de la Jara a Calzada de Bejar circa 350 km
Castiglia e Leon da Calzada de Bejar a Granja de Moreruela circa 185 km
Variante per il Cammino Francese fino a Astorga circa 95 km
E poi da Astorga a Santiago di Compostela circa 260 km
Variante del Cammino Sanabrese (circa 370 km)
Castiglia da Granja de Moreruela a Lubian circa 146 km
Galizia da Lubìan a Santiago di Compostela circa 224 km
Fino a qualche anno fa le tappe lunghe obbligate, perché senza punti di appoggio intermedi, erano molte di più e rappresentavano un problema per i pellegrini a piedi.
Negli ultimi anni la situazione è migliorata notevolmente con la possibilità di dividere le tappe più lunghe perché ci sono nuovi Albergue o luoghi di accoglienza.
Per ora rimane solo la lunga tappa di circa 39 km che conduce al sito archeologico di Caparra e poi per Aldeanueva del Camino, ma che comunque è possibile dividere in due.
Qui di seguito si segnalano le tappe più lunghe:
Andalusia ed Extremadura
– Castilblanco de los Arroyos – Almadén de la Plata 30 km
– Casar de Cáceres – Cañaveral 34 km
– Cañaveral – Galisteo 29 km
– Carcaboso – Arco di Caparra – Aldeanueva del Camino 39 km
Castiglia
Salamanca – El Cubo de la Tierra del Vino 36 km
Tappa lunga e in gran parte a costate contatto con la N630 che ha alterato lunghi tratti del Cammino originale
con un solo punto di ristoro/albergue a Calzada de Valduciel dopo 16 km
El Cubo de la Tierra del Vino – Zamora 32 km
Con un solo punto di ristoro a Villanueva de Campean dopo 13,5 km
Zamora – Granja de Moreruela 43 km
Con un solo punto di ristoro/albergue a Riego del Camino dopo 36 km
Variante per il Cammino Francese fino a Astorga
Granja de Moreruela – Villabrazaro 33 km
Villabrazaro – La Bañeza 37 km
Con un solo punto ristoro/albergue a Benavente
Dopo circa 25 km e dove si può prendere la variante
per il Cammino Sanabrese.
La Bañeza – Astorga 25 km
Galizia
Cammino Sanabrese
Rionegro del Puente – Palacios de Sanabria 41 km
Si può dividere a Cernadilla dopo 17 km
o a San Salvador de Pazuelo dopo altri 2 km
Requejo – Passo del Padornelo (1.300 m slm) – Lubìan 31 km
Punto più alto del Cammino Sanabrese
La Gudiña – Campobecerros 20 km
il percorso storico noto come Camino di Vila Vello senza località intermedie dove trovare assistenza.
LA COMPOSTELA
Sul Cammino Sanabrese da Orense per i camminanti iniziano gli ultimi 100 km utili per ricevere la Compostela.
Invece per i ciclisti gli ultimi 200 km per la Compostela iniziano a La Gudiña.
Da queste due località in ogni tappa si consiglia di mettere qualche timbro in più sulle Credenziali, perché all’Ufficio del Pellegrino di Santiago sono fiscali nei controlli e non bastano più solo un paio di timbri al giorno.
Approfittate delle soste nei bar, delle visite nelle chiese, degli uffici turistici, del municipio (ayuntamiento), della polizia locale.
Se non saranno convinti del percorso fatto vi verrà rilasciato solo un Attestato di Benvenuto, lo stesso che danno a coloro che non dichiarano di aver fatto il Cammino con intenti religiosi o spirituali.
I segni sui Cammini
I circa 750 km de la Via de la Plata da Siviglia fino ad Astorga geograficamente si sviluppano nella direzione sud-nord. Così nell’arco della giornata si avrà quasi sempre il sole a destra per vederlo tramontare a sinistra.
I 370 km del Cammino Sanabrese invece si sviluppano da est a ovest e al mattino si ritroverà il sole alle spalle e davanti al tramonto.
Entrambi i Cammini sono ben segnati e oggi è difficile perdersi. La freccia gialla (flecha amarilla) la si trova ovunque, anche su piastrelline a sfondo blu, e nei sentieri si possono trovare anche frecce fatte con sassolini o pezzetti di legno. Sulle strade nazionali ci sono i grandi cartelli a sfondo blu con la gialla conchiglia stilizzata ad indicare che anche su asfalto si è sul Cammino di Santiago.
Anche su questo itinerario però non c’è ancora una uniformità di simboli e segnali e oltre alla freccia gialla ogni regione attraversata utilizza simboli propri.
Andalusia
Parallelepipedi alti 2 metri con inciso Cammino di Santiago, noti anche come Miliari 2000.
Extremadura
Parallelepipedi più alti e larghi con pannello in metallo dove è descritto il tracciato e le località attraversate a cui spesso sono associati dei cubi in cemento.
I cubi di pietra hanno inciso il simbolo de l’Arco di Caparra e ben evidenti bande colorate di giallo e azzurro che specificano le caratteristiche del percorso:
- la banda gialla indica il Cammino;
- la banda azzurra indica il tratto della strada romana.
Quando sono affiancate le due vie coincidono.
Castiglia
I classici pilastrini (moiones) ma di nuova foggia e a volte copia di miliario romano con inciso o dipinto in giallo Via de la Plata.
Entrati nella regione di Sanabria si trovano le placche di pietra di Castro che raccontano la storia del luogo e le pietre artistiche di Carballo, note anche come Pietre del Pellegrino, collocate un ventennio fa.
Galizia
Gli inconfondibili mojones con la conchiglia i cui raggi indicano la direzione.
Quando andare?
Il periodo consigliato: primavera e autunno, con molte ore di luce al giorno e caldo non eccessivo, anche se la pioggia e il fango in qualche tappa diventano “fastidiosi” compagni di Cammino.
In estate l’unico vero problema è il caldo dell’Andalusia e Extremadura, con punte di 35/45 gradi che costringono a caricarsi di consistenti scorte d’acqua (3/4 litri) e, nelle ore centrali, a lunghe soste all’ombra, obbligati anche da ordinanze comunali che vietano attività all’aria aperta nelle ore centrali.
Quanto tempo?
Un camminante allenato mediamente può percorrere 4-5 km l’ora considerando anche le pause. In genere però la media giornaliera dei chilometri, è data dalle caratteristiche del percorso (salite, discese, pioggia, sole, ecc.), da quanto c’è da vedere, visitare (il percorso è ricchissimo di luoghi storici) ma soprattutto dal proprio stato fisico e d’animo, che sul Cammino cambia di frequente.
La Via de la Plata ha caratteristiche climatico ambientali molto diverse dal Cammino Navarro-Francese o dal Cammino de la Costa.
In estate nelle regioni di Andalusia e Extremadura a metà giornata si possono raggiungere temperature medie anche di 45 gradi e più all’ombra.
E in primavera si hanno giornate molto piovose che infangano lunghi tratti del Cammino.
Se si dividono i circa 1000 km per almeno 30 giorni di Cammino a piedi si ha una media di poco più di 33 km al giorno da percorrere. Ma è solo una media matematica.
Nessuno riesce a fare sempre gli stessi chilometri ogni giorno, con aritmetica precisione per i motivi sopra elencati.
Quindi per chi va a piedi nei primi giorni è consigliabile, anche per chi si considera allenato, percorrere tappe di non oltre i 20 km. In seguito man mano che si prenderà confidenza con il Cammino e le sue caratteristiche fisiche, potranno senz’altro aumentare. Pertanto si consiglia di preventivare più di 30 giorni per percorrere la Via de la Plata e il Cammino Sanabrese per intero, avendo anche qualche giorno di margine.
Per chi non ha disposizione un mese e più di tempo può dividere il Cammino in due anni fermandosi a Salamanca, dopo circa 510 km, e poi riprendere la seconda parte fino a Santiago di Compostela l’anno successivo.
In bicicletta il discorso cambia radicalmente perché per gran parte la Via de la Plata è un itinerario mediamente pianeggiante e sotto le ruote la strada e i sentieri posso scorrere più velocemente almeno fino dopo Salamanca.
Se si ha la consapevolezza di sapere che ci si trova sul un percorso storico e non su una pista da competizione, é bene preventivare almeno 20 giorni con tappe variabili tra i 45 e 80 km. Questo proprio per poter apprezzare tutta la bellezza dell’essere su un antico percorso di fede e non su una pista da competizione dove dimostrare le proprie abilità tecniche o forza fisica.
Per i ciclisti si consiglia di non formate gruppi troppo numerosi. Come per gli altri Cammini una coppia ben affiatata è l’ideale per potersi aiutare in caso di necessità. Importante è che si sia rispettosi dei ritmi e delle necessità altrui.
Andare e tornare
Automobile e treno sono sconsigliati per la grande distanza di Siviglia dall’Italia o altre località de la Via de la Plata e per il costo elevato di viaggio. Sono necessari almeno due/tre giorni per andare e altrettanti per tornare.
Per i ciclisti il treno ha il problema di smontare la bicicletta e metterla in un sacca da viaggio.
Aereo
È il mezzo più comodo, veloce ed economico. L’aeroporto di Siviglia è servito da diverse compagnie anche low cost.
I ciclisti dovranno smontare e impacchettare la bicicletta ed é richiesto un supplemento al prezzo del biglietto. Prima di prenotare leggete bene le indicazioni per il trasporto delle biciclette.
Dall’aeroporto per il centro città in bus. I ciclisti pedaleranno per circa 15 km in gran parte su piste ciclabili.
Autobus
In Spagna è il mezzo di trasporto più utilizzato perché economico e collega tutta la Spagna.
Si sconsiglia però di utilizzare l’autobus per andare in Spagna o ritornare in Italia, il viaggio é lungo e poi a Barcellona bisogna cambiare per Siviglia, per un totale di almeno tre giorni di viaggio.
L’autobus è comodo anche per raggiungere un altro aeroporto, nel caso non si trovino voli di ritorno da Santiago. Attenzione al periodo estivo e soprattutto ai fine settimana perché i posti disponibili sugli autobus in partenza da Santiago sono spesso pochi. Prenotate con largo anticipo o qualche giorno prima di arrivare a Santiago nelle principali stazioni di autobus o via Internet.
Gli autobus trasportano biciclette fino a un massimo di quattro, con la ruota anteriore sganciata e fissata al telaio e le borse a parte.
Da Santiago gli aeroporti più vicini sono:
– Valladolid, circa mezza giornata di viaggio;
– Santander, circa 7 ore di viaggio;
– Saragozza circa 12 ore di viaggio;
– Porto, in Portogallo, circa mezza giornata di viaggio.
Le informazioni più aggiornate si trovano all’ufficio turistico di Santiago.
Compagnie di autobus: www.alsa.es www.vivas.es www.continental.es
Zaino ed equipaggiamento
Valgono le stesse regole degli altri Cammini. Ciò che sarà determinate per il vostro andare, forse ancora di più che sul Cammino Francese è uno zaino da 40 lt. collaudato. Scarponcini da escursionismo alti in primavera e autunno o bassi in estate ma ben rodati, tre paia di calze tecniche. Per l’abbigliamento la regola del tre è sempre valida. Ovvero, oltre a quello che si indossa, almeno un paio di cambi dovrebbero essere sufficienti. Se possibile utilizzare capi tecnici, di quelli che si lavano ed asciugano in fretta. Pantaloni lunghi comodi e collaudati e due, tre magliette, una maglia a maniche lunghe, una giacchetta o maglia in pile per le giornate più fresche e una mantellina per la pioggia. Un paio di sandali tecnici con la suola scolpita e la punta protetta da poter essere usati in alternativa alle scarpe, soprattutto in estate. Una borsetta con l’occorrente per la pulizia personale. Il sapone di Marsiglia per il corpo, liquido o solido, si adatta benissimo a essere utilizzato anche per lavare gli indumenti. Un piccolo pronto soccorso, in commercio ce ne sono a prezzi contenuti. Un sacco a pelo leggero, di 650 gr di peso massimo. In caso di necessità in quasi tutti i rifugi ci sono le coperte. In estate è indispensabile avere un cappello a falde larghe e una crema solare ad altissima protezione. Benché alcune tappe siano molto lunghe e solitarie, prima o poi si arriva a un centro abitato più grande dove è possibile acquistare ciò che serve.
Bicicletta ed equipaggiamento
La Via de la Plata è pedalabile per circa il 90% e il percorso è moderatamente ondulato. Le vere salite quotidiane si avranno sul Cammino Francese dopo Astorga o sulla variante del Cammino Sanabrese.
Mountain bike o trekking bike, sono consigliate. La bicicletta da strada invece costringe a pedalare lungo le grandi arterie viarie in gran parte lontane dal Cammino segnato.
Per l’abbigliamento, bastano due cambi completi da ciclista, oltre a quello che s’indossa. Due, tre pantaloncini da ciclista con fondello rinforzato, comodo e collaudato.
Dove dormire
La Via de la Plata e Cammino Sanabrese non è come il Cammino Navarro-Francese dove poter trovare un albergue/rifugio ogni pochi km. E benché ci siano alcune tappe lunghe e obbligate con scarsi servizi, chiunque si metta in viaggio su la Via de la Plata troverà sempre assistenza e alloggio. La situazione in anni recenti é migliorata. Ci sono albergue parrocchiali, comunali e privati dove si accede con la credenziale. In Galizia gli AM sono della Giunta ma a gestione privata, costano 12€ comprensivi di una busta con lenzuola e copricuscino in tessuto usa e getta, che garantisce un minimo di igiene. Nelle località carenti di veri albergue/rifugi, l’alternativa a basso costo sono gli Hostal (Hs), gli Albergue Turistici (AT) e gli Albergue Juveniles (AJ), anche se questi in estate sono quasi sempre pieni.
Nello specifico in
Andalusia 175 posti per 85 km (circa 2 posti per km);
Extremadura 530 posti per 337 km (1,6 posti per km);
Castiglia e León 605 posti per 435 km, distribuiti tra Via de la Plata e il Cammino Sanabrese (1,4 posti per km).
Infine Galizia 360 posti per 220 km (1,6 posti per km).
(Dati pre-Covid)
Dove mangiare
Al mattino nelle città e nei paesini si possono trovare dei bar che aprono anche prima delle nove. I negozi di generi alimentari invece aprono dopo le nove. Nelle città alcuni supermercati sono aperti con orario continuato fino al tramonto.
Su questo Cammino bisogna essere più previdenti che su gli altri e bisogna fare sempre un po’ di spesa la sera prima o appena possibile. Nei paesini quasi sempre c’é una rivendita di alimentari di base, però difficilmente identificabile. I caso di necessità domandare sempre se ci sono negozi (tienda) nei paraggi. Anche su questo Cammino nei paesini dove non ci sono negozi di alimentari al mattino passano furgoncini con pane fresco, verdura, frutta, ecc. Nei centri abitati anche piccoli è possibile trovare bar-ristoranti che preparano platos combinatos, menú del dia o menú del peregrino a prezzo fisso, tra 12 e 15 euro. I ristoranti aprono tra le 13 e 14 per il pasto di mezza giornata e dopo le 20 per quello della sera.
Quanto costa fare il Cammino?
Per il viaggio di andata e ritorno preventivare mediamente 200€ circa per l’aereo, meno se prenotato con largo anticipo linee low cost. Sul Cammino si spendono circa 30-40€ al giorno, per spese alimentari quotidiane e pernottamento. Per chi va a piedi e desidera percorre tutta la Via de la Plata e Cammino Sanabrese in almeno 35 giorni, la spesa dovrebbe attestarsi calcolando almeno 30-40 euro al giorno una cifra tra 1.100 e 1.500€, comprensiva anche del costo del viaggio di A/R.
Per chi utilizza la bicicletta i costi si possono ridurre anche della metà.
Si consiglia di non avere troppo contante. Comoda la carta di credito, nei centri abitati si trovano sportelli per il prelievo.
Caratteristiche fisiche del percorso
Il percorso si sviluppa su due tipi di fondo: sterrati e sentieri:
è il fondo più utilizzato da chi va a piedi (anche se molti tracciati sono stati fatti di recente e affiancati ai tratti d’asfalto) ma che si prestano ad essere fatti anche in bicicletta, con una avvertenza: qualche tratto in salita o discesa il ciclista si troverà a scendere di bicicletta per spingerla a mano.
Asfalto per chi va a piedi non sono molti i percorsi su asfalto. Per lo più lo si trova nell’attraversamento dei centri abitati (paesi, città) e qualche tratto si trova anche su alcuni brevi tracciati del Cammino, però sono strade secondarie e quasi mai su percorsi molto trafficati. E lungo l’asfalto ci sono spesso cartelli che avvisano del passaggio dei camminanti o camminare con attenzione.
Diversa invece è la situazione per chi utilizza la bicicletta. Infatti sono diversi i tratti del Cammino che ben poco si prestano ad essere percorsi con la bicicletta, soprattutto in caso di maltempo e che devono essere fatti su asfalto.
Il Percorso e i suoi dislivelli
La Spagna è lo stato europeo più montuoso dopo la Svizzera, per cui sulle strade e sentieri che portano a Santiago ai lunghi tratti pianeggianti si alterneranno altri più ondulati e montuosi. Partendo da Siviglia e fino ad entrare in Galizia non ci sono dislivelli significativi da considerare. Il punto più alto è il Pico de la Duena a solo 1.150 m. che di fatto impegna poco perché ci si trova ad una quota significativa di circa 900 m a Fonterroble de Salvatierra.
Poi ci sono le mesetas, i vasti altipiani spagnoli della Castiglia con altitudine che varia tra i 500 e i 900 m., con una media di 650 metri s/lm.
Difficoltà per i ciclisti
Le difficoltà che i ciclisti posso trovare su questo Cammino è solo quello di non essere abituati a pedalare per lunghi tratti di sterrato a volte anche molto sconnesso, che con le borse al seguito possono diventare anche impegnativi.
Le Guide
La Guida italiana, edita da Terredimezzo arrivata alla quarta edizione nel 2015, non è più edita dall’editore e non si sa se e quando ciò avverrà.
Il consiglio per trovare alloggi e seguire il percorso è collegarsi al sito gronze.es, sempre aggiornato, diventato punto di riferimento dei moderni pellegrini.