1.000 km lungo l’antico percorso di Sigerico attraverso
Inghilterra – Francia – Svizzera
La prima Guida italiana dello storico percorso di Sigerico da Canterbury alle Alpi
Nota: la guida è stata pubblicata nel 2010 e la casa editrice sul suo sito dichiara che è asaurita.
Non è prevista alcuna ristampa e/o aggiornamento.
Il testo che segue è indirizzato a quanti decidono di mettersi in cammino, partendo da Canterbury, sul percorso di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che fece nel 990 per andare a Roma e di cui ci è miracolosamente pervenuto il breve elenco dei luoghi di probabile sosta, le submansio, da Roma a Canterbury.
Il percorso di Sigerico da oltre venti anni, a torto o a ragione, è diventata la Via Francigena ufficiale, anche se c’erano altre strade che dal nord della Francia conducevano a Roma.
Percorrere la Via Francigena d’oltralpe, da Canterbury al Passo del Gran San Bernardo, è riscoprire il ritmo lento dell’andare, a piedi o in bicicletta, su un percorso tracciato oltre due millenni fa dai romani e che ancora oggi unisce l’Europa del nord e Roma.
La Via Francigena, il percorso sigericiano ricostruto, seguendo quanto la storia ci ha tramandato, ovvero lo scarno elenco delle località riportato da Sigerico (a da un suo segretario) nel suo ritorno in Inghilterra dopo aver ricevuto l’investitura dal Papa di primate della chiesa inglese.
Cosa serve per percorrere la Via Francigena d’oltralpe?
Prima di tutto bisogna chiarire che il percorso da Canterbury fino alle Alpi (o viceversa) e cosa ben diversa dall’esperienza che si è vissuta lungo i Cammini Jacopei di Spagna o lungo la Via Francigena in Italia.
Le antiche Vie di pellegrinaggio sono in continuo mutamento, soprattutto la Via Francigena oltre confine, dove molto c’è ancora da organizzare.
I Cammini di antico pellegrinaggio oggi sono vissuti in modo diverso: secondo l’esperienza vissuta su altri Cammini, da particolari inclinazioni culturali, nonché “dell’idea” che ci si è fatta preparando il Cammino.
Ogni moderno pellegrino a casa si crea il Cammino ideale, ma che inevitabilmente cambierà, secondo il tempo a disposizione, delle caratteristiche del percorso, del tempo atmosferico, degli incontri e, ovviamente, della disponibilità economica.
Su questa antica Via la presenza pellegrina è ancora modesta a causa della lunghezza, delle particolarità di alcune tappe per trovare alloggio a cifre ragionevoli.
La Via Francigena: breve storia.
La Via Francigena o Via Francesca è un’importante strada che nel medioevo re, prelati, mercanti e pellegrini percorrevano da Canterbury e, superato in barca il mare del Canale della Manica, attraversava gli attuali stati di Francia, Svizzera e risalendo le Alpi al Passo oggi noto come del Gran San Bernardo proseguiva in Italia verso Roma.
E’ una strada millenaria. All’inizio solo un tracciato di terra battuta che seguiva i modesti rilievi e le valli fluviali, e collegava i villaggi delle popolazioni di quelle regioni prima dell’arrivo dei Romani. Nel 58 a.C. Giulio Cesare nelle sue guerre di conquista delle Gallie, l’odierna Francia, sfrutta e migliora quella strada per permettere ai suoi eserciti di muoversi più velocemente. Qualche decennio dopo, nel 20 a C., sotto l’imperatore Adriano, il prefetto Agrippa migliora ulteriormente quella via che diventa lastricata e nel suo tratto centrale prenderà il suo nome, la Via Agrippa. Nel punto più alto, a quasi 2.500 del passo sui monti Pennini i Romani costruiscono un tempio dedicato a Juppiter Poeninus e sulle sue rovine, molti secoli dopo, verrà eretto l’hospitale del Passo del Gran San Bernardo. Per secoli quella strada ha messo in comunicazioni la lontana provincia romana della Britannia con Roma. Ed anche con la fine dell’Impero Romano d’Occidente quella via, seppur in modo precario a causa della decadenza della sua manutenzione, ha continuato ad essere l’arteria principale che dal nord conduceva in Italia. Anche Carlo Magno, re dei Franchi, probabilmente la utilizzò nei suoi numerosi viaggi in Italia: nel 774 una parte del suo esercito percorse questa via quando decise di porre fine al regno Longobardo, o nel 800 per essere incoronato imperatore dal Papa, creando, dopo secoli, un vasto impero che ridava unità politica all’Europa centro meridionale. Sotto il regno di Carlo Magno l’antica Via viene restaura, recuperando per lunghi tratti l’antica pietra romana, e dotata anche di una rete di castelli e monasteri fortificati che, oltre alla funzione di protezione e controllo della Via, offrivano anche ospitalità ai viandanti e pellegrini diretti a Roma. Ai pellegrini si offriva un tetto, un giaciglio di paglia e un frugale pasto. L’antica Via ritorna a svolgere l’importante ruolo strategico militare ed economico.
Nel 990 l’utilizza anche Sigerico, nominato vescovo di Canterbury dai suoi pari e, come era usanza in quel tempo, si reca a Roma per ricevere direttamente dal Papa l’investitura ufficiale.
Sigerico nel suo viaggio di ritorno di sua mano o il suo segretario trascrivono i nomi delle località – “submansiones” – dove sostavano. E benché non sia un vero diario descrittivo, ma solo un elenco di nomi preceduti da un numero in cifre latine, è il più antico documento pervenutoci per ricostruire il secolare percorso che dalle lontane regioni del nord Europa conduceva a Roma.
Tra il X e XIII secolo questa Via vive il suo massimo splendore. Da essa si diramava una serie di altre vie che permettevano di collegare l’Europa del tempo, e alcune di quelle vie conducevano in terra di Spagna sui Cammini di Santiago, verso la tomba dell’apostolo Giacomo.
Ben presto al nome di “Via dei Francesi” per Roma, le si associa anche il nome di “Via Romea” o “Strada delle Fiandre” (Route des Flandres ) o anche “Cammino degli Inglesi” (Chemin des Anglais).
I pellegrini che giungevano a Roma in buona salute potevano proseguire per i porti del sud Italia dove si imbarcavano per Gerusalemme.
Roma, Gerusalemme, Santiago di Compostela le tre mete delle “peregrinatio majores” del medioevo.
Di quel periodo ci sono pervenuti diversi diari e resoconti dei viaggi da e per Roma, che ne descrivono la via.
I più noti sono di Nikulas di Munkthvera, un abate che della lontana Islanda nel 1154 si reca a Roma attraversando la Germania e, arrivato a Vevey sul lago di Losanna s’immette sulla Via Francigena. Nel suo diario annota che a Vevey: convergono le strade dei Franchi, dei Fiamminghi, dei Franchi del Sud, degli Inglesi, dei Tedeschi e degli Scandinavi”.
Del re Filippo Augusto che nel 1191, al ritorno in Francia dalla terza crociata, percorre gran parte del percorso sigericiano elencandone le località.
Nel corso del XV secolo, a causa della propagazione della peste, delle guerre tra gli stati europei e al diffondersi del protestantesimo nell’Europa centrale, che contrasta la venerazione delle reliquie e i pellegrinaggi, il percorso sigericiano per Roma, al pari dei Cammini per Santiago di Compostela, inizia a decadere fino ad essere quasi dimenticato.
Si deve attendere il 1884 quando lo studioso inglese William T. Stubbs, consultando un codice conservato nella British Library di Londra, ritrova per caso quel breve testo in appendice ad un elenco di papi del X secolo.
Incuriosito studiò e viaggiò a lungo ed alla fine riuscì a dare il nome moderno alle 79 località indicate nell’elenco di Sigerico.
Da allora quell’elenco è diventato il percorso ufficiale della Via Francigena.
Di fatto però non è esistita una sola Via Francigena. La descrizione del percorso sigericiano verso Roma è solo il più antico che ci è pervenuto. La Via percorsa da quanti provenivano da Inghilterra, Francia settentrionale e Paesi Bassi. Ma oltre a quella via della Francia settentrionale che conduceva al passo del San Gran Bernardo, già nel corso del XIII secolo si sviluppano anche altre vie Francigene più meridionali:
– Le Vie del Moncenisio e Monginevro, anch’esse antiche strade romane , che dal nodo viario di Susa risalgono la sua valle per entrare nella regione della Borgogna;
– La Via della Costa Ligure, lungo l’antico tracciato romano della Domitiana.
Entrambi i percorsi in Francia si collegavano alla via Tolosana che conduceva ai Cammini dei pellegrini jacopei in terra di Spagna.
– La via del lago di Como verso i passi svizzeri del Sempione o del San Gottardo che collegavano l’Italia con il centro della Germania.
Tutte queste Vie Francigene, sorta di “area-strada” o “via-territorio”, sono state utilizzate in tempi diversi, a secondo delle condizioni climatiche e politiche venivano usate.
Nel 1985 lo storico l’italiano Giovanni Caselli, ripercorre l’antico tracciato sigericiano ricostruito da Strubbs, pubblica una serie di articoli e nel 1991 il libro La Via Romea “Cammino di Dio, dove è descritto il percorso da Canterbury a Roma.
Su l’onda della rinascita dei Cammini di Santiago, qualcuno inizia ad avventurarsi su quell’antico tracciato ancora incerto e non organizzato come un vero Cammino.
Nel 1994 il Consiglio d’Europa dichiara La Via Francigena, al pari del Cammino di Santiago: “Itinerario Culturale Europeo.
Nel 1996 la Confraternita dei Romei della Via Francigena ripercorre per intero l’antico tracciato e anche da quella esperienza ne nasce un libro guida.
La via è aperta, e oggi, dopo la riscoperta dei Cammini di Santiago anche il percorso di Sigerico lentamente torna ad essere frequentato da un numero sempre più crescente di moderni pellegrini.
Le 79 località indicate da Sigerico, sul percorso che da Canterbury conduce a Roma, e a cui Strubbs fin dal 1884 diede un nome moderno, è diventata la Via Francigena Ufficiale, benché ciò non trovi d’accordo molti storici.
Consiglio d’Europa nel dicembre 2004, ha ribadito che la Via Francigena è “Grande Itinerario Culturale Europeo“.
Sigerico e il suo percorso.
Si hanno poche notizie di Sigerico (Sigeric), l’arcivescovo sassone che nel 990 si recò a Roma per ricevere, come era in uso in quel tempo, da Papa Giovanni XV il pallium, un semplice mantello di lana bordato di nero e con una gran croce al centro, ma che ne sanciva l’investiture ufficiale.
Come tutti i prelati di alto rango era uomo colto e amante dei libri in quanto ne raccolse in notevole quantità e alla sua morte li lasciò in eredità alla Cattedrale. Dalle scarne notizie che si sono pervenute dalla Cronache Anglosassoni si legge che:
“Nell’anno 990 Sigerico fu consacrato arcivescovo; nello stesso anno, si recò a Roma per il pallio“. Cinque anni dopo il suo viaggio a Roma: “Nell’anno 995 comparve la stella chiamata ‘cometa’ e l’arcivescovo Sigeric trapassò; Aelfric, vescovo del Wiltshire fu scelto a succedergli“.
Partito da Canterbury Sigerico attraversa il Canale della Manica a Dover (Dubris) e approda sulla costa francese al porto di Sumeran, nei pressi dell’odierna Wissant, e percorre la via più veloce che segue la naturale direttrice che attraversa oggi le moderne città di Arras, Reims, Laon, Chalons en Champagne, Langres, Besançon; supera i monti del Giura e scende verso il lago di Losanna, attraversandone la città e seguendo il suo lungolago fino a Vevey e poi a Villeneuve si immette nella valle del fiume Rodano che conduce ai quasi 2.500 m del passo montano che in seguito prenderà il nome di Gran San Bernardo, per entrare in Italia.
Sigerico percorse la via più diretta e frequentata per Roma, ma non ancora nota come Via Francigena.
Il suo viaggio di andata e ritorno durò con molta probabilità circa quattro mesi. E’ certo che il suo, oltre ad essere un viaggio ufficiale, era anche una opportunità per fare il pellegrinaggio, come i suoi predecessori, verso la tomba di Pietro, e perché lungo il percorso erano molte le città e monasteri dove probabilmente sostò diversi giorni per vedere reliquie e pregare.
Considerando le condizioni delle strade del tempo e con un nutrito seguito di prelati, servitori e militari che ne garantivano la sicurezza, Sigerico, probabilmente a dorso di mulo, poteva percorrere tra i 20 e i 25 km al giorno.
Dal breve scritto pervenutoci sembra che non restò a Roma a lungo perché, dopo essere stato ricevuto dal Papa, in un paio di giorni visita ben 23 chiese:
« Adventus archiespiscopi nostri Sigeric ad Romam: primitus ad limitem beati Petri apostolic : deinde ad Sanctam Mariarn scolarn Anglorum : ad Sanctum Lauren tium in craticula : ad Sanctum Valentinum in ponte Molui : ad Sanctam Agnes: ad Sanctum Laurentium foris murum : ad Sanctum Sebastianum : ad Sanctum Anasta sium : ad Sanctum Paulum : ad Sanctum Bonefatium : ad Sanctam Savinam : ad Sanctam Mariam scolam Graecarn : ad Sanctam Ceciliam : ad Sanctum Crisogo num : ad Sanctam Mariam Transtyberi : ad Sanctum Pancratium. Deinde reversi sunt in domum. Mane ad Sanctam Mariam rotundam : ad sanctos apostolos : ad Sanctus Johan nes in Laterane. Inde reficimus cum domini apostolico Johanno : deinde ad Jerusa lem : ad Sanctam Mariam majorem : ad Sanctum Petrum ad Vincula : ad Sanctum Laurentium ubi corpus ejus assatus fuit.
Subito dopo inizia il viaggio di ritorno “de Roma usque ad mare” di cui abbiamo l’elenco di 79 località precedute da un numero in cifre latine.
In realtà la numerazione arriva fino a 80 ma della località 79 non è indicato il nome, probabilmente la mano ignota che ha ricopiato quell’elenco ha dimenticato di trascriverla, oppure ha sbagliato a trascrivere la numerazione.
(Elenco per comodità è stato suddiviso tra i moderni stati)
Iste sunt submansiones de Roma usque ad mare.
I Urbs Roma. II Johannis VIIII. III Bacane. IV Suteria. V Furcari. VI Sce Valentine. VII Sce Flaviane. VIII Sca Cristina. IX Aquapendente. X Sce Petir in Pail. XI Abricula. XII Sce Quiric. XIII Turreiner. XIV Arbia. XV Seocine. XVI Burgenove. XVII Aelse. XVIII Sce Martin in Fosse. XIX Sce Gemiane. XX Sce Maria Glan. XXI Sce Peter Currant. XXII Sce Dionisii. XXIII Arne Blanca. XXIII Aqua Nigra. XXV Forcri. XXVI Luca. XXVII Campmaior. XXVIII –Luna. XXIX Sce Stephane. XXX Aguilla. XXXI Puntremel. XXXII Sce Benedicte. XXXIII Sce Moderanne. XXXIV Phi lemangenur. XXXV Metane. XXXVI Sce Domnine. XXXVII Floricum. XXXVIII Placentia. XXXIX Sce Andrea. XL Sce Cristine. XLI Pamphica. XLII Tremel. XLIII Vercel. XLIV Sca Agath. XLV Everi. XLVI Publei. XLVII Agusta. XLVIII Sce Remei.
Svizzera XLIX Petrecastel. L Ursiores. LI Sce Maurici. LII Burbulei. LIII Vivaec. LIV Losanna. LV Urba. LVI Antifern.
Francia LVII Punterlin. LVIII Nos. LIX Bysiceon. LX Cuscei. LXI Sefui. LXII Grenant. LXIII Oisma. LXIV Blaecuile. LXV Bar. LXVI Breone. LXVII Domaniant. LXVIII Funtaine. LXIX Chateluns. LXX Rems. LXXI Corbunei. LXXII Mundlothuin. LXXIII Martinwaeth. LXXIV Duin. LXXV Atherats. LXXVI Bruwaei. LXXVII Teranburh. LXXVIII Gisne. LXXIX (non è indicata) LXXX Sumeran».
Inghilterra Nel testo che ci è pervenuto non sono indicate le tappe per Canterbury e che con molta probabilità dovevano essere state almeno due considerando la distanza dalla costa: Douvres (Dover) e Cantorbéry (Canterbury). Oggi, grazie al lavoro dello storico inglese Stubbs, ogni località di Sigerico è stata identificata con certezza. Rimane aperta la discussione per la località di Antifern che Stubbs identificò in Yerdon les Bains (già importante città romana all’incrocio con altre vie) sul lago di Neuchatel in Svizzera. Invece altri storici indicano una località sulla strada dell’antico tracciato romano di Vallorbe per la Francia, forse la moderna Juogne.
Delle settantanove località indicate nell’itinerario sigericiano attraverso l’Italia, Svizzera e Francia molte sono piccole o grandi città che ritroviamo anche oggi, altre invece sono solo un piccolo nome su una carta geografica che indica una antica chiesa, perlopiù non del tempo di SIgerico, con qualche casa attorno.
Il percorso moderno, la segnaletica e i simboli del Cammino.
Ancora oggi su una carta dell’Europa la Via Francigena è una lunga linea quasi retta che attraversa gli Stati di Inghilterra, Francia, Svizzera lungo un percorso di circa 1000 km del continente centro-occidentale e per altri circa 900 km meno lineari in Italia.
Anche fuori dall’Italia, il precorso sigericiano oggi si trova quasi tutto sotto l’asfalto delle piccole e grandi arterie viarie o perso sotto i campi arati della moderna agricoltura.
Per evitare l’asfalto sono stati creati percorsi alternativi in gran parte su sentieri e stradine secondarie che allungano di molto il percorso originale sigericiano e dove ancora non c’è una unica tipologia di segnaletica del Cammino.
Inghilterra, solo 32 km della Contea del Kent, che da Canterbury conducono al porto di Dover lungo un percorso praticamente pianeggiante per stradine asfaltate, boschi e campi agricoli della North Down Way, antica via di pellegrinaggio per la Cattedrale di Canterbury dove dal 1174 si venera Tommaso Beckett l’arcivescovo considerato martire dalla chiesa perché si oppose ai propositi di re Enrico II di occuparsi degli affari della chiesa. La Associazione Inglese della Via Francigena ha segnato il Cammino fino alla costa associando il simbolo della NDW – una ghianda – a quello della VF: un adesivo di un pellegrino giallo incollato o dipinto su pali della luce, muretti, pietre o paletti in legno. Diverse sono anche le frecce gialle ad indicare la corretta direzione.
Francia, per circa 700 km da Calais al confine svizzero. Il percorso è sostanzialmente pianeggiante e si sviluppa lungo i modesti rilievi e le valli fluviali delle regioni del Nord-Pas de Calais, Picardie, Champagne-Ardenne Franche-Comté. Le vere salite iniziano solo dopo la città di Besançon da dove inizia la risalita per i monti del Giura, confine naturale con la Svizzera.
Il percorso attraversa numerosi caratteristici paesini e città tra cui spiccano per bellezza ed importanza architettonica le città di Arras, Reims, Laon, Châlons-sur-Champagne, Besançon.
Pontarlier è l’ultima città francese a pochi km dalla Svizzera.
Questioni di interesse turistico ed economico tra le numerose municipalità sono ancora irrisolte e i segni del Cammino spesso si interrompono o mandano sui percorsi alternativi delle GR (le Grande Randoneé, i percorsi escursionistici francesi) e dove in qualche tratto sono stati aggiunti anche i simboli VF, ma che allungano di molto i km quotidiani. Nel dubbio e nelle giornate di mal tempo non rimane che seguire le strade dipartimentali secondarie, quasi sempre con traffico quasi nullo e che spesso hanno spazio ai lati per camminare su sterrati di servizio dei campi agricoli. Queste strade attraversano comunque luoghi molto belli e soprattutto sono la via diretta e più breve perché in gran parte ricalcano l’antico asse viario romano medievale. Sono oltre un centinaio le località, città, piccoli paesi e solo una chiesa in mezzo alla campagna, attraversate dal percorso sigericiano.
Strade Francesi: N nazionali, D dipartimentali. Avviso: Per il percorso francese della VF il consiglio è quello di seguire i segni VF apposti sulle GR solo se si è certi dell’affidabilità e sempre dopo che si sono avute informazioni aggiornate reperibili negli Uffici Turistici, Municipi (Mairie), Parrocchie (Parrouaisse), ecc.
Svizzera, circa 200 km; da Saint Croix al Passo del Gran San Bernardo che con i suoi quasi 2.500 metri è il punto più alto di tutto il Cammino verso Roma. Il percorso, ben segnato, é in gran parte su piste ciclo-pedonali (Chemin velò-pedestre), e su sentieri di montagna a cui è stato applicato un loro logo con un numero – VF n70 – associato al logo internazionale della Via Francigena. Città e paesi attraversati: Saint Croix, Yerdon les Bains, Orbe, Losanna, Veivey, Montreaux, Villeneuve, Saint Maurice, Martigny, Sambracher, Orsieres, Bourg Saint Pierre, ultimo abitato a 14 km dal Passo del Gran San Bernardo. Nel tratto che da Martigny conduce al Passo del Gran San Bernardo sono stati recuperati gli antichi tracciati della strada romano-medievale, oggi veri sentieri di montagna, e sui paletti segnavia è stata affissa l’indicazione di VF.
Italia, per circa 900 km dal Passo del Gran San Bernardo fino a Roma. Italia negli ultimi anni la situazione fino a Roma è migliorata notevolmente ed è presente una segnaletica ufficiale ed una rete di accoglienze, anche pellegrine, a cifre ragionevoli.
Il clima
Inghilterra: clima mite, ma in estate anche molto piovoso.
Francia: si passa dal clima mite della costa, al clima continentale con forti escursioni termiche durante il giorno: dal caldo afoso che può raggiungere o superare anche i 35 grafi, a serate e mattine più fresche, con giorni anche di pioggia intensa.
Svizzera: nelle valli clima continentale più fresco e di montagna con temperature che si abbassano man mano che ci si avvicina al Passo del Gran San Bernardo dove anche in estate si possono avere giornate con temperature vicino allo zero e sporadiche nevicate sopra i 2000 m.
Quando andare?
L’estate è il periodo migliore con lunghe ore di luce e soprattutto per superare in sicurezza i passi montani delle Alpi innevati fino a tarda primavera. La strada asfaltata per il Passo del Gran San Bernardo è chiusa al traffico da ottobre a maggio/giugno e i sentieri in quota sono coperti di neve fino a primavera inoltrata. La primavera e autunno possono essere valide alternative anche se la pioggia e il fango in qualche tappa con la neve sui rilievi delle Alpi possono diventare “fastidiosi” compagni di Cammino.
Quanto tempo.
A piedi, se si decide di percorrere per intero la Via Francigena dall’Inghilterra al Passo del Gran San Bernardo e Aosta, preventivare circa un mese e mezzo per poter camminare con calma gli oltre 1.000 km del percorso. Se non si dispone di tutto questo tempo si può dividere il Cammino in due/tre anni. Ad esempio
Inghilterra – Francia / Canterbury – Reims circa 500 km;
Francia – Svizzera – Italia / Reims – Aosta circa 500 km.
In bicicletta almeno 20 giorni sono consigliati, per apprezzare la bellezza del Cammino. L’assistenza per le biciclette in Francia é scarsa e solo nei centri abitati più grandi ci sono negozi di biciclette con officina. In Svizzera invece si potrà trovare assistenza con più continuità lungo il percorso.
Da soli o in compagnia?
Anche su questo luongo Cammino il consiglio è di non formare gruppi troppo numerosi. Come per gli altri Cammini una coppia ben affiatata, anche per i ciclisti, è l’ideale per potersi aiutare in caso di necessità. Importante è che si sia rispettosi dei ritmi e delle necessità altrui.
Andare e tornare.
Dipende da quale direzione si intende percorrere: seguire la relazione di Sigerico da Roma a Canterbury, oppure partire dall’Inghilterra. L’aereo è comunque il mezzo di trasferimento più comodo, veloce ed economico. Gli aeroporti di Roma (Ciampino – Fiumicino) e Londra (Gatwick – Luton – Stansted) sono serviti anche da diverse compagnie low cost.
I ciclisti dovranno smontare e impacchettare la bicicletta ed è richiesto un supplemento al prezzo del biglietto (tra i 30 e i 50 euro). Prima di prenotare leggere bene le indicazioni per il trasporto delle biciclette.
Dagli aeroporti dell’area londinese, con treno o autobus, si arriva a Londra Victoria Station dove ci sono comodi treni o autobus per Canterbury. Il treno dall’Italia non è consigliato per il lungo viaggio di trasferimento che richiede oltre un giorno di viaggio.
Per i ciclisti in treno, oltre al lungo viaggio per Canterbury, c’è sempre il problema di smontare la bicicletta e metterla in un sacca da viaggio, anche se in Francia e Svizzera ci sono treni con carrozze per biciclette montate.
Alternativa di viaggio partendo dall’Inghilterra
Arrivare all’aeroporto di Parigi/Bouvais e da lì prendere il treno per Parigi Gare du Nord da dove partono i treni con direzione Calais, qui si prende il traghetto per Dover, dalla sua stazione ci sono frequenti treni per Canterbury. In questo modo si evita l’attraversamento della grande area urbana di Londra e un paio di cambi treno/autobus. Se siete di fretta e rimandate al ritorno la visita di Calais, un servizio di autobus gratuito collega la stazione ferroviaria di Calais con il porto dei traghetti.
Compagnie aeree: www.britishairway.uk – www.ryanair.com – www.luftansa.de
Avvertenza: In estate per risparmiare somme considerevoli ed essere sicuri di trovare un posto sugli aerei delle compagnie low cost, si consiglia di prenotare il volo con largo anticipo, anche per coloro che ritornano da Canterbury.
Trasporti lungo il Cammino. In caso di necessità è bene sapere che in Francia e Svizzera non tutto il percorso è servito dalle ferrovie.
In Francia nei paesini dove non passa il treno ci sono fermate d’autobus che in genere collegano i piccoli centri abitati più grandi o le città.
In Svizzera non tutte le località attraversate dalla Via Francigena sono servite dalla ferrovia e che arriva solo fino a Orsiéres. Da lì poi c’è un autobus che, partendo anche da Martigny, più volte al giorno arriva fino al passo del Gran San Bernardo e prosegue anche fino ad Aosta. Il servizio di autobus però è sospeso da ottobre a maggio-giugno quando la strada viene chiusa per la neve.
Zaino ed equipaggiamento.
Molto dipende da come decidete da fare il Cammino: pernottare in tutta comodità presso alberghi, Gite d’Etape Chambres d’Hôte o Alberghi della Gioventù, e questo aumenta notevolmente la spesa, o cercare anche ospitalità povera.
Nel primo caso viaggerete più leggeri.
Nel secondo caso un sacco a pelo leggero, di 650 gr. di peso massimo, e un materassino saranno indispensabili perché spesso si tratta di accoglienze spartane.
Se decidete di fare il Cammino in due una tenda (ce ne sono di ottime dal peso contenuto in poco più di 1 kg che si può suddividere in due) potrebbe essere una buona soluzione. Infatti sono molti i campeggi, economici e puliti.
Comunque decidiate valgono le stesse regole degli altri Cammini. Ciò che sarà determinate per il vostro andare, forse ancora di più che sui Cammini di Santiago, è utilizzare uno zaino da 45/50 lt. ben collaudato; scarponcini da escursionismo ben rodati, alti in primavera e autunno o bassi in estate, a cui associare tre paia di calze tecniche. Lo zaino non va riempito troppo per lasciare spazio sufficiente per scorte d’acqua e cibo perché ci saranno alcune tappe dove non troverete negozi di alimentari, bar, ristoranti, ecc. Per l’abbigliamento la regola del tre è sempre valida. Ovvero, oltre a quello che si indossa, almeno un paio di cambi dovrebbero essere sufficienti. Se possibile utilizzare capi tecnici, di quelli che si lavano ed asciugano in fretta. Pantaloni da escursionismo lunghi comodi e collaudati e due, tre magliette, una maglia a maniche lunghe, una giacchetta o maglia in pile per le giornate più fresche e una mantellina per la pioggia. Un paio di sandali tecnici con la suola scolpita e la punta protetta da poter essere usati in alternativa alle scarpe, soprattutto in estate. Una borsetta con l’occorrente per la pulizia personale. Il sapone di Marsiglia per il corpo, liquido o solido, si adatta benissimo a essere utilizzato anche per lavare gli indumenti. Un piccolo pronto soccorso, in commercio ce ne sono a prezzi contenuti. In estate è indispensabile avere un cappello a falde larghe e una crema solare ad alta protezione. Benché alcune tappe siano molto lunghe e solitarie, prima o poi si arriva a un centro abitato più grande dove è possibile acquistare ciò che serve. In aggiunta si può prevedere di portare un piccolo ombrello e anche un piccolo asciuga capelli comodo per asciugare i capi di abbigliamento in casi di emergenza.
Bicicletta ed equipaggiamento.
La Via Francigena è pedalabile per oltre il 90% e il suo percorso è moderatamente ondulato in Inghilterra e Francia. Le vere e impegnative salite quotidiane, soprattutto su asfalto, si avranno dopo Besançon a pochi km dal confine svizzero, nell’attraversamento della Svizzera e per entrare in Italia transitando nel punto più alto della Via Francigena ai quasi 2.500 m del Passo del Gran San Bernardo.
Quale bicicletta utilizzare?
Mountain bike o una trekking bike sono i due mezzi consigliati. Volendo si può utilizzare anche una bicicletta da strada, attrezzata però con ruote larghe che possano sostenere il portapacchi e le borse a pieno carico. Per l’abbigliamento, bastano due cambi completi da ciclista, oltre a quello che s’indossa. Pantaloncini da ciclista con fondello comodo e rinforzato e due, tre magliette, una maglia a maniche lunghe, una giacchetta di pile per le giornate più fresche e una mantellina per la pioggia. Prevedere anche un paio di pantaloni da ciclista lunghi e una giacca da ciclista più pesante e guanti antivento, per le salite e discesa dal Passo del Gran San Bernardo perché anche in estate ci sono giornate con temperature molto basse. Una borsetta con l’occorrente per la pulizia personale. Un sacco a pelo leggero, di 650 gr. di peso massimo e materassino. Il casco è obbligatorio, non solo sul percorso per sicurezza personale, ma anche nell’attraversamento delle città e luoghi abitati insieme ad un campanellino. Ed infine il solito kit per le forature, ma è meglio avere le camere d’aria autoriparanti.
Per oltre 700 km il percorso ha solo modesti rilievi che invitano a tenere medie di pedalata molto alte, ma questo vi priverà di vivere in pienezza bellezza di questo Cammino e dal vero spirito di essere su un antico percorso dove c’è molto da vedere e visitare.
Le carte. Oltre a quelle presenti nella guida si consiglia di utilizzare una carta che dia uno sguardo di insieme delle regioni attraversate. Se si vuole risparmiare denaro in quasi tutti gli uffici turistici a richiesta ne forniscono di attendibili. Comode anche le applicazioni cartografiche, anche gratuite, per smartphone o tablet facili da consultare.
Dove dormire. La Via Francigena che attraversa i tre stati europei non è come il Cammino di Santiago in Spagna, dove si trovano albergue/rifugio per pellegrini ogni pochi km. La situazione, seppur lentamente, sta migliorando e si possono trovare accoglienze “pellegrine” in qualche parrocchia o presso le Marie (Municipio) che mettono a disposizione locali comunali molto spartani, dove si accede solo con la credenziale, e per la notte è richiesta solo una offerta.
Lungo il percorso in Francia e Svizzera l’alternativa per dormire a basso costo sono gli Alberghi della Gioventù (Auberge de Jounesse), campeggi, piccoli alberghi, agriturismo, Bed&Breakfast (Gites de Etape, Chambre d’Hote), anche se questi in estate sono quasi sempre pieni e bisogna prenotare con largo anticipo.
Sito francese dove si può scaricare l’elenco delle Gite d’Etape: www.gites-refuges.com
Siti internet A.J.: Associazione Francese Alberghi della Gioventù Fuaj www.fuaj.org
In queste strutture turistiche nel prezzo qualche volta è inclusa anche la cena e/o la colazione.
In Italia, se si vorrà proseguire verso Aosta e Vercelli, (vedi Guida LA Via Francigena in Valle d’Aosta e Piemonte) la situazione in anni recenti è senz’altro migliorata e si possono programmare tappe anche brevi con luoghi di accoglienza pellegrina.
Dove mangiare.
Inghilterra. Lungo i circa 32 km del percorso si attraversano dei paesini dove quasi sempre si trovano dei piccoli bar che cucinano anche del cibo, in genere i classici fish&chips, qualche ristorante e piccoli negozi di alimentari. Ovviamente sia a Canterbury sia a Dover si trovano numerosi ristoranti e negozi di alimentari.
Francia. La situazione cambia radicalmente: a tappe senza particolari problemi per trovare ristoranti e negozi di alimentari se ne alternano altre dove invece scarseggiano o sono pressoché assenti. Nei paesini dove non ci sono negozi di alimentari al mattino o a metà pomeriggio passano sempre dei furgoncini con pane fresco, verdura, frutta, ecc. Nelle città o nei piccoli centri turistici i ristoranti espongono sempre dei cartelli con il menù du jour (menù del giorno) a prezzi che si aggirano attorno ai 15 euro.
Svizzera. Nessun particolare problema a trovare ristorantini o negozi di alimentari anche nei piccoli paesi. L’unico vero problema potrebbero essere i prezzi mediamente più alti della Francia e Italia. Ricordate che lungo tutto il Cammino è molto difficile trovare bar o negozi aperti prima delle otto. I ristoranti hanno l’orario di apertura tipico dell’Italia.
Consiglio: siate previdenti e fate sempre un po’ di spesa la sera prima o appena troverete un negozio di alimentari. Nelle carte e nella descrizione delle tappe proposte nella Guida è indicato dove trovare, oltre all’alloggio, anche i servizi di base.
Quanto costa fare il Cammino?
I costi, su un percorso a piedi che necessità almeno un mese e mezzo e anche per la carenza di alloggi tipicamente pellegrini, sono senz’altro superiori ai Cammini di Spagna.
Partire in due potrebbe ridurre i costi dell’alloggio in quanto il prezzo di una camera singola è senz’altro superiore di una doppia ed eventualmente si potrebbe anche dividere il peso di una piccola tenda da utilizzare nei numerosi campeggi.
Per il viaggio di trasferimento in aereo per risparmiare prenotate con largo anticipo con le compagnie low cost. La media quotidiana dovrebbe aggirarsi sui quaranta euro, per le spese alimentari quotidiane e per il pernottamento.
Per chi va a piedi e desidera percorre la Via Frangicena da Canterbury al Passo del San Bernardo, deve considerare che il costo della vita in Francia ma sopratutto in Svizzera è più alto della Spagna. Si può alternare luoghi di accoglienza di tipo turistico, più cari, a quelli più spartani delle parrocchie e municipi, non frequenti ed genere ad offerta, la spesa dovrebbe attestarsi oltre 1.500 euro compreso il viaggio di trasferimento e piccoli extra. Si consiglia di non avere troppo contante. Molto comoda è la carta di credito ricaricabile, nelle cittadine lungo il Cammino si trovano numerosi sportelli per il prelievo. La personale carta di credito può ritornare utile quando, nei rari casi, non viene accettata la carta ricaricabile.
Documenti.
Carta d’identità, possibilmente quella nuova.
Tessera sanitario per l’assistenza medica in Francia paese dell’Unione Europea. Per la Svizzera e l’Inghilterra che dal 2021 non più nell’U.E potrebbe ritornare utile sottoscrivere un’assicurazione.
Patente italiana se si prevede di noleggiare un’auto.
Credenziale, il vero documento su cui apporre quotidianamente due o tre timbri che attestino che si sta compiendo il pellegrinaggio ad limina Sancti Petri.
Richiedetela prima di partire presso la sede dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, Piazza Duomo, 16 – 43036 Fidenza (Pr) compilando il modulo di richiesta presente su il loro sito. Oppure si può ritirarla di persona sempre a Fidenza.
Anche a Canterbury nella biglietteria della Cattedrale si può avere la Credenziale. La Credenziale viene distribuita anche dalla Confraternita di San Jacopo di Compostela di Perugia.
IL TESTIMONIUM. I pellegrini che arrivano a Roma e dimostreranno di aver percorso almeno gli ultimi 400 km a piedi o in bicicletta potranno ricevere, presentando la credenziale regolarmente timbrata, il Testimonium.
Telefonare ed internet. Per l’Italia il prefisso è 0039. Per gli altri Stati dall’Italia è 0034. Da diversi anni non c’è più il costoso roaming per l’estero. Oggi tutte le compagne di telefono mobile forniscono contratti comprensivi delle telefonate da e per l’estero. Nel dubbio prima di partire controllate bene il vostro contratto.
Nei centri abitati si trova ancora qualche cabina telefonica dove poter utilizzare anche schede telefoniche prepagate e nelle città si possono ancora trovare posti telefonici privati con postazioni internet.
Internet. Lungo il percorso ci sono molti punti di collegamento liberi (Wi-Fi-Free) nei locali pubblici, grandi stazioni, piazze, biblioteche, municipi, ecc.
Numeri utili: il 112 è il numero di emergenza europeo per polizia e per assistenza sanitaria di primo soccorso.
La Lingua.
L’inglese vi servirà solo per un paio di giorni al massimo, poi sarà il francese in Francia e Svizzera. In questi paesi hanno piacere sentire che ve la cavate con la loro lingua. Rispolverate il vostro francese scolastico se lo avete studiato, oppure procuratevi un piccolo vocabolario-frasario in francese., oppure utiizzate il traduttore del vosto smathphone.
Piccolo vocabolario italiano francese
bicicletta da corsa | vélo de course | scarpa | chaussure |
ciclista | cycliste | Scarpa da escursionismo | Chaussettes de rando |
casco | casque | zaino | sac à dos |
maglia | maillot | sacco a pelo | sac de couchage |
pantaloncini | cuissard | calze | bouclettes |
telaio | cadre | campeggio | camping |
pneumatico | pneu | tenda | tente |
deragliatore | dérailleur | cerniera lampo | fermeture à glissière |
ruota | roue | ||
moltiplica | plateau | ||
pedale | pédale | ||
perno | pivot | ||
forcella | fourche | ||
freno | frein | ||
leva freno | poignée de frein | ||
leva cambio | manette de dérailleur | ||
freno | frein | ||
guanto | gant | ||
forbici | ciseaux | ||
occhiali | lounette | ||
lente | loupe | ||
BIBLIOGRAFIA
Rispetto al Cammino di Santiago la bibliografia disponibile sulla Via Francigena fuori l’Italia è più ridotta.
La Guida La Via Francigena da Canterbury alle Alpi, è la prima e unica guida italiana del percorso che ci è stato tramandato da Sigerico al di la delle Alpi. Un percorso originale ma con le sue varianti dove trovare alloggio e servizi a cifre ragionevoli.
Brizzi E. Fini M., I diari della Via Francigena, Ediciclo, 2010. (diario a più voci dell’esperienza vissuta nel 2006 in bicicletta e a piedi da Canterbury a Roma. (Non affidabile come guida, con molti tratti “saltati”).
Caselli Giovanni, La Via Romea “Cammino di Dio”, Giunti editore, Firenze, 1991. (introvabile)
Corbellini G., Grazioli K., La Via Francigena. 1800 km a piedi da Canterbury a Roma sulle orme degli antichi pellegrini. G. Mondadori, Milano, 1996. (introvabile).
Importanti sono i libri di Renato Stopani sulla storia di questa antica via, tra cui si consigliano:
Stopani R., La Via Francigena. Storia di una strada medievale, Le Lettere, Firenze,1998.
Stopani R., La Via Francigena. Una strada europea nell’Italia del medioevo, Le Lettere, Firenze, 1998.
Stopani R., Le vie di Pellegrinaggio del Medioevo, Gli itinerari per Roma, Gerusalemme, Compostella, Le Lettere, Firenze,1991.
LA GUIDA
Per gli aggiornamenti della guida vedi articolo specifico:
Via Francigena. Guida La Via Francigena da Canterbury alle Alpi. Aggiornamenti solo fino al Febbraio 2016.