Dopo la riscoperta del Cammino di Santiago, l’itinerario noto come Cammino Navarro-Francese, nell’ultimo ventennio in terra di Spagna altri antichi percorsi sono stati riscoperti, rivalutati e attrezzati per accogliere i moderni pellegrini o quanti si mettono in viaggio per la città dove secondo la tradizione sono conservate le spoglie dell’apostolo Santiago.
La Guida a Santiago lungo la Via de la Plata e Cammino Sanabrese.
La prima Guida italiana di questo lungo Cammino
Terredimezzo IV ed. 2016.
La casa editrice dichiara che la guida è esaurita e per il 2021 non sono previste ristampe o nuova edizione con aggiornamenti
Perché il nome Via de la Plata? La Via de la Plata è il nome di una antica strada romana che, per 313 miglia romane, corrispondenti a 463 km attuali, all’inizio collegava le città di Mérida (fondata nel 25 a.C. come Augusta Emerita, capitale della provincia romana di Lusitania) e Astorga (fondata nel 27 a.C. come Asturica Augusta nella provincia romana di Tarragona). I popoli iberici di quella parte della Spagna avevano creato un itinerario in terra battuta per collegare i loro villaggi. Durante le guerre lusitane del I secolo a. C. i romani consolidarono con pietre quella antica strada per facilitare il rapido movimento delle legioni. Alla fine della guerra l’imperatore Ottaviano Augusto decide di costruire Mèrida come colonia di riposo per i soldati delle legioni congedati; e più a nord Astorga come città fortificata a difesa e controllo delle regioni del nord dove c’erano numerose miniere di oro e stagno. Nei secoli seguenti con la stabilizzazione dell’impero continuarono i lavori di ampliamento della strada verso sud per collegare nuovi insediamenti e le città di Santiponce (Italica), Sevilla (Hispalis) e Cadice (Gades) che divenne un importante porto; e verso nord superando i monti Cantabrici verso il porto romano di Gigio, l’odierna Gijon. Quella via divenne un asse viario importante e lo si trova anche nell’Itinerario Antonini, l’elenco delle strade romane che collegavano tutto l’Impero nel III secolo che ci è miracolosamente pervenuto in copia e dove l’Hiberia romana era attraversata da ben 34 differenti strade. E quella via che da sud a nord collegava la penisola iberica occidentale è rimasta in uso anche dopo la fine dell’impero romano e venne utilizzata anche dagli arabi per espandersi nei regni Visigoti e creare il loro dominio. Anche Almanzur, sceicco e capo dell’esercito arabo, utilizzò quella antica strada per le sue scorrerie nelle regioni delle Asturie e Galizia che nel X secolo con fatica resistevano all’avanzata araba, come pure per attaccare e saccheggiare la città e la Cattedrale di Santiago, rispettando però le reliquie del santo in essa conservate.
Il nome Via de la Plata. Gli storici spagnoli discutono da decenni se sia mai esistito il nome di Via ab Emerita Asturicam (Astorga) o Via-Ruta de la Plata. Per alcuni il nome deriva dalla deformazione tardo latina di strata lapidata, per altri dall’evoluzione della parola araba balath (strada in pietra), che nel primo castigliano divenne blata. In lingua spagnola plata indica l’argento, ma sembra che nulla c’entra il prezioso metallo con questa antica via. Molto probabilmente la parola plata, iniziò a circolare, per deformazione o evoluzione linguistica, tra le popolazioni cristiane del sud della Spagna ancora dominata dagli arabi che andavano verso Santiago di Compostela.
Il Percorso
Da Siviglia per Santiago sono circa 1000 km:
– Via Plata storia termina ad Astorga dopo circa 750 km e dove si collega al Cammino Francese con altri 260 km circa per Santiago di Compostela;
– A Granja de Moreruela, 40 km circa dopo Zamora e a circa 95 km da Astorga, si devia sulla variante per il Cammino Sanabrese.
Questo Cammino, sia che si prosegua per Astorga e seguendo la variante Cammino Sanabrese, è il più lungo tra i tre grandi itinerari storici che conducono a Santiago de Compostela.
Un itinerario ancora solitario anche se in anni recenti un numero crescente di pellegrini l’ha percorso: dagli appena 3 mila del 2004 agli oltre 14 mila dell’Anno Giubilare 2010. Nel 2015 la presenza dei moderni pellegrini che l’hanno percorso ha raggiunto il suo numero massimo di circa 12 mila.
In anni recenti sono in molti che decidono di percorrere la Via de la Plata anche in estate, sfidando il caldo torrido, alla ricerca di quella pace e solitudine che sul Cammino Navarro-Francese proprio nei mesi estivi si è persa.
Le accoglienze pellegrine – Albergue e Rifugi – riesce a soddisfare le esigenze dei moderni pellegrini e il percorso è diventato più certo, sicuro e segnato. La maggioranza lo fa a piedi. Anche i ciclisti potranno pedalare lungo il Cammino segnato e nei pochi casi dove le ruote non possono passare ci sono sempre delle comode varianti.
Caratteristiche del percorso. Da Siviglia per Astorga è un percorso moderatamente ondulato, tra i 500 e i 900 metri di altezza dei vasti altipiani e fino ad Astorga si avrà solo un monte da risalire, il Pico de la Dueña a 1.100 m. a circa metà dell’itinerario. Le vere salite si avranno sulla variante del Cammino Sanabrese (o sul Cammino Francese da Astorga) che di fatto è un percorso più impegnativo soprattutto per i rilievi della Galizia dove si supererà il punto più alto di tutto il Cammino Plata-Sanabrese, gli oltre 1.300 m del Padornelo. Questo antico e lungo itinerario nel suo insieme attraversa paesaggi molto diversi tra loro anche nella stagione estiva, quando l’ambiente nelle regioni di Andalusia, Estremadura e Castiglia si presenta senz’altro più secco. Si camminerà (o pedalerà) spesso tra boschi di querce, d’olivo, di sughero, gli agrumeti e vasti campi di cereali e girasoli, tra allevamenti di suini (famoso il maiale nero dell’Andalusia) e bovini. Dove sopravvissuto il tracciato romano è uno sterrato che attraversa la campagna, ma molti sono i tratti dove si può ancora notare l’originale copertura di lastre di pietra, in alcuni casi i tratti ricostruiti e antichi ponti e vestigia della civiltà romana. E poi la verde Galizia con i suoi boschi e prati a pascolo, fiumi e piccoli villaggi. Per chi ha già percorso il Cammino Francese vivrà una nuova ed intensa esperienza e, benché ci siano tappe lunghe e solitarie immersi nella natura, la Via de la Plata con il Cammino Sanabrese oggi sono diventati un itinerario sicuro e, alla pari degli altri, con un minimo di preparazione fisica e tecnica è alla portata di tutti.
Le Cañadas Reales o Via Pecuaria. Lungo la via de la Plata, nelle regioni di Extremadutra e Castiglia sono sopravvissuti antichi tracciati di transumanza che dai pascoli dalle zone montuose del nord si dirigevano verso le regioni pianeggianti del sud.
Queste vie per secoli sono state tutelate da particolari privilegi reali ed erano dotate di una fitta rete di strutture di servizio con fontane, edifici per la sosta notturna, abbeveratoi e recinti per gli animali. Benché molti degli antichi privilegi reali siano ancora in vigore, gran parte delle strutture ricettive sono scomparse. In alcuni casi la Cañada Real o Via Pecuaria è un tratto dell’antica strada romana e molte in Extremadura sono diventate percorsi escursionistici, utilizzati anche per lunghi tratti da la Via de la Plata.
Regioni, Città, villaggi che si trovano sul Cammino
La Via de la Plata. Tre le regioni: Andalusia, Estremadura e Castiglia. Sei le città: Siviglia, Mèrida, Caceres, Zafra, Salamanca, Zamora, da attraversare prima di arrivare ad Astorga dove si ritrova il Cammino Francese. Nel mezzo un centinaio di piccoli villaggi (pueblos), spesso di poche case sparse, e dove la secolare presenza pellegrina è testimoniata dalle numerose chiese, monasteri, cruceiros e statue dedicate al santo patrono di Spagna. Sono due i fili conduttori di questo percorso: la vecchia strada N630 e la nuova autostrada A66, entrambe al numero associano Via o Autovia de la Plata. I lavori del loro ampliamento hanno stravolto in diversi punti l’antico tracciato e in qualche caso si è costretti anche a camminare sul bordo della N630. Ed infine la Galizia che sul Cammino Francese però inizia dal Cebrerio e sul Cammino Sanabrese da Lubían.
Il Cammino Sanabrese. Il Cammino Sanabrese, dal nome della regione che lo attraversa, è lungo circa 370 km ed è un altro antico tracciato romano–medievale a cui oggi in gran parte si è sovrapposta la moderna viabilità della N525. Il percorso ufficiale inizia a Granja de Moreruela, 40 km circa dopo Zamora e a 95 km circa da Astorga, nei pressi dell’antica chiesa dove si trovano le indicazioni per il Cammino per la Galizia del sud. Per chi proviene dal nord (Astorga) invece il Cammino Sanabrese lo può iniziare a Benavente, dopo circa 60 km, ancora sulla Via de la Plata per Astorga. Da Granja de Moreruela l’itinerario segnato del Cammino Sanabrese vira verso ovest ed arrivati a Tabara, dopo circa 25 km, avrà come riferimento la N525. Le due varianti, da Benavente o da Granja de Moreruela, si riuniscono a Santa Marta de Tera. Lungo questo Cammino si abbandonano i vasti e assolati altipiani della Castiglia, andando prima verso ovest e poi in direzione sud-nord, per i boscosi rilievi della Galizia. La N525 insieme alla fitta rete di piccole strade locali sarà spesso d’aiuto, non solo ai ciclisti, nelle giornate piovose della Galizia, soprattutto quando si dovranno affrontare impegnative salite e un paio di passi montani. C’è una sola grande città, Ourense a soli 100 km da Santiago di Compostela e prima e dopo è un rosario infinito di paesini tutti legati alle attività rurali tipiche della regione, fin quasi alle porte della città di Santiago. Anche su questo Cammino si camminerà su tratti di strade romane-medievali, sentieri, e piccole stradine asfaltate secondarie. La N525 a volte sarà una presenza un po’ ingombrante, soprattutto prima dei centri abitati. Si attraversano villaggi e luoghi legati alla storia della reconquista spagnola cariche di storia e bellezze architettoniche e molte in anni recenti, come avvenuto per il Cammino Navarro-Francese, devono alla rinascita de la Via de la Plata la riscoperta e rivalutazione. Se si decide di percorrere la Via de la Plata e Cammino Sanabrese per intero partendo da Siviglia i chilometri, come si è già evidenziato, sono circa un migliaio. Sono numerose però le varianti, più o meno ufficiali, che aumentano i chilometri finali.
Nello specifico i chilometri attraverso le quattro regioni spagnole sono
Andalusia | da Siviglia a El Real de la Jara | circa 85 km |
Extremadura | da El Real de la Jara a Calzada de Bejar | circa 350 km |
Castiglia e Leon | da Calzada de Bejar a Granja de Moreruela | circa 185 km |
Variante per il Cammino Francese fino a Astorga | circa 95 km |
E poi da Astorga a Santiago di Compostela circa 260 km
Variante del Cammino Sanabrese (circa 370 km)
Castiglia da Granja de Moreruela a Lubìan circa 146 km
Galizia da Lubìan a Santiago di Compostela circa 224 km
Fino a qualche anno fa le tappe lunghe obbligate, perché senza punti di appoggio intermedie, erano molte di più e rappresentavano un problema, soprattutto nei mesi più caldi dove nelle ore più calde si doveva ridurre i chilometri da percorrere. Negli ultimi anni la situazione è migliorata notevolmente con la possibilità di dividere le tappe più lunghe perché sono stati aperti nuovi albergue o luoghi di accoglienza. Per ora rimane solo la lunga tappa di circa 39 km che da Carcaboso conduce al sito archeologico di Caparra e poi per Aldeanueva del Camino, ma ma che si può dividere in due al bivio per Oliva de Plasencia per farsi venire prendere dall’albergue privato.
E’ in progetto da anni la realizzazione di un albergue per pellegrini poco prima dell’arrivo al sito archeologico di Caparra.
Qui di seguito si segnalano le tappe più lunghe divise anche per regione al 2016:
Andalusia ed Estremadura
– Castilblanco de los Arroyos – Almadén de la Plata 30 km
– Casar de Cáceres – Cañaveral 34 km
– Cañaveral – Galisteo 29 km
– Carcaboso – Arco di Caparra – Aldeanueva del Camino 39 km
Castiglia
Salamanca – El Cubo de la Tierra del Vino 36 km
Tappa lunga e in gran parte a costante contatto con la nuova N630 che ha alterato lunghi tratti del Cammino originale con un solo punto di ristoro/albergue a Calzada de Valduciel, dopo 16 km.
El Cubo de la Tierra del Vino – Zamora 32 km
con un solo punto di ristoro a Villanueva de Campean dopo 13,5 km
Zamora – Granja de Moreruela 43 km
con un solo punto di ristoro/albergue a Riego del Camino dopo 36 km
Variante per Astorga e il Cammino Francese
Granja de Moreruela – Villabrazaro 33 km
Villabrazaro – Villabrazaro 37 km
con un solo punto ristoro e albergue a Benavente
A Benavente dopo circa 25 km, si può prendere l’altra variante per il Cammino Sanabrese.
Villabrazaro – Astorga 25 km
Galizia. Variante per il Cammino Sanabrese
Un paio di tappe potrebbero risultare impegnative, soprattutto in caso di maltempo
Rionegro del Puente – Palacios de Sanabria 40 km che comunque si può dividere in due
Requejo – Passo del Padornelo (1.300 m slm) – Lubìan 18 km in gran parte in salita per il passo
La Gudiña – Campobecerros 20 km E’ il percorso storico, noto come Camino di Vila Vello, senza località intermedie dove trovare assistenza.
Alternativa per ciclisti tutta sull’asfalto della N525 e più lunga di circa 20 km
La Gudiña – Xunquiera de Ambia
Percorso: La Gudiña – Verin km 32,5. Qui arriva la Via de la Plata Portoghese e c’è un buon albergue per pellegrini. A Verin si può prendere la OU113 per Laza e in 17,5 km ricollegarsi al Cammino che proviene da Campobecerros, oppure proseguire per Xunquiera de Ambia (53 km) sempre sulla N525 e ritrovarsi sul Cammino proveniente da Laza.
Il clima. In Andalusia ed Estremadura la stagione più fredda è caratterizzata da costanti piogge che riducono il Cammino in un pantano, mentre nella stagione estiva da estremo caldo (la media e di 35/40 gradi, ma con punte anche di 50 gradi) nelle ore centrali del giorno. E in estate in quelle ore del giorno ci sono disposizioni comunali che vietano ogni attività all’attività all’aperto. In Castiglia le piogge sono più rare e nella stagione estiva il caldo raggiunte temperature di poco più basse delle precedenti regioni. La Galizia invece è la regione più piovosa dell’Europa continentale per la vicinanza all’Oceano Atlantico i cui venti trasportano sempre nubi cariche di pioggia.
L’arco romano del sito di Caparra
I segni sui Cammini. I circa 750 km de la Via de la Plata da Siviglia fino ad Astorga geograficamente si sviluppano nella direzione sud-nord. Così nell’arco della giornata si avrà quasi sempre il sole a destra per vederlo tramontare a sinistra. I 370 km del Cammino Sanabrese invece si sviluppano in gran parte da est a ovest ed al mattino si ritroverà il sole alle spalle e davanti al tramonto. Entrambi i Cammini sono ben segnati e oggi è difficile perdersi. La freccia gialla (flecha amarilla) la si trova ovunque, anche su piastrelline a sfondo blu, sul tronco degli alberi e nei sentieri si possono trovare anche frecce fatte con sassolini o pezzetti di legno. Nelle città si trovano anche conchiglie in bronzo lungo i marciapiedi. Sulle strade nazionali ci sono i grandi cartelli a sfondo blu con la gialla conchiglia stilizzata ad indicare che anche su asfalto si è sul Cammino di Santiago.
Anche su questo itinerario non c’è ancora una uniformità di simboli e segnali e, oltre alla freccia gialla, ogni regione attraversata dal Cammino ha simboli propri.
Andalusia. Parallelepipedi alti 2 metri con inciso Cammino di Santiago, noti anche come Miliari 2000.
Estremadura. Parallelepipedi più alti e larghi con pannello in metallo dove è descritto il tracciato e le località attraversate a cui spesso sono associati dei cubi in cemento.
I cubi di pietra hanno inciso il simbolo de l’Arco di Caparra e ben evidenti bande colorate di giallo e azzurro che specificano le caratteristiche del percorso:
– la banda gialla indica il Cammino – la banda azzurra indica il tratto della strada romana.
Quando sono affiancate le due vie coincidono.
Castiglia. I classici pilastrini (moiones) ma di nuova foggia e a volte copia di un miliario romano con inciso o dipinto in giallo Via de la Plata.
Entrati nella regione di Sanabria si trovano le placche di pietra di Castro che raccontano la storia del luogo e le pietre artistiche di Carballo, note come Pietre del Pellegrino, collocate oltre un decennio fa e spesso associate ai classici che pilastrini segna Cammino.
Galizia. Gli inconfondibili mojones con la conchiglia i cui raggi indicano la direzione.
Dove dormire. La Via de la Plata non è come il Cammino Francese dove poter trovare un albergue/rifugio ogni pochi km. E benché ci siano alcune tappe lunghe e obbligate con scarsi servizi, chiunque si metta in viaggio su la Via de la Plata E Cammino Sanabrese troverà sempre assistenza e alloggio. La situazione in anni recenti è migliorata. Ci sono nuovi Albergue parrocchiali o comunali (AM), alcuni molto spartani, dove si accede con la credenziale. Dal 2016 su la Via de la Plata ci sono circa 1.800 posti letto distribuiti in 80 rifugi. Per una notte sono richiesti mediamente 7-10 €, a volte solo una offerta (donativo). Gli AM senza hospitalero hanno sulla porta d’entrata le indicazioni dove reperire le chiavi. Normalmente gli AM aprono alle 15 e chiudono alle 22 con obbligo di uscire la mattino entro le 8. In Galizia gli AM sono della Giunta regionale ma a gestione privata, costano 6€ comprensivi di una busta con lenzuola e copricuscino in tessuto usa e getta, che garantisce un minimo di igiene. Nelle località carenti di veri albergue/rifugi, l’alternativa a basso costo sono gli Hostales (Hs), gli Albergue Turistici (AT) e gli Albergue Juveniles (AJ), anche se questi in estate sono quasi sempre pieni. In sostanza il numero di posti letto è di quasi 2 al km a causa anche delle grandi distanze tra i villaggi e città.
NOTA. A causa delle nuove disposizioni sanitarie legate al COVID 19 molti albergue, soprattutto i più piccoli e spartani, potrebbero essere chiusi per le difficoltà economiche di adeguarsi alle nuove disposizioni di sanificazione dei locali. Prima di metersi in viaggio consultare attentamente i siti spagnoli per avere un elenco aggiornato: Gronze, Mundicamino, ecc.
Nello specifico al 2019 sono previsti in
Andalusia 175 posti per 85 km (circa 2 posti per km);
Estremadura 530 posti per 337 km (1,6 posti per km);
Castiglia e León 605 posti per 435 km, distribuiti tra Via de la Plata e il Cammino Sanabrese (1,4 posti per km).
Infine Galizia oltre 360 posti letto per 220 km (1,6 posti per km).
Il prezzo medio per l’alloggio sulla Via de la Plata e Cammino Sanabrese a tutto il 2019 si attesta su 10€ rispetto ai 6 / 10 € dal Cammino Francese. I prezzi più alti si trovano in Andalusia, con più di 10€ di media, i più bassi in Galizia a 7 €.
Spesso nelle strutture private vengono applicate tariffe di favore esibendo la credenziale e nel prezzo qualche volta é inclusa anche la cena e/o la colazione. La cifra per una notte si aggira tra i 15/20 euro. Nei rifugi privati le cifre per dormire aumentano ad un prezzo medio di 11 €. Altresì sul Cammino ci sono piccole pensioni (Hostal), case di agriturismo (Casas Rurales) e hotel di tutte le categorie. E poi se il tempo è bello c’è sempre qualcuno disposto a dormire a la belle etoile, sotto le stelle, all’aria aperta.
Dove mangiare. Al mattino nelle città e nei paesini si possono trovare dei bar che aprono anche prima delle nove. I negozi di generi alimentari invece aprono dopo le nove. Nelle grandi città alcuni supermercati sono aperti con orario continuato fino al tramonto. Su questo Cammino bisogna essere più previdenti che su gli altri e bisogna fare sempre un po’ di spesa la sera prima o appena possibile. Nei paesini quasi sempre c’è una rivendita di alimentari di base, però difficilmente identificabile. Chiedete sempre se ci sono negozi (tienda) nei paraggi. Anche su questo Cammino nei paesini dove non ci sono negozi di alimentari al mattino passano sempre dei furgoncini con pane fresco, verdura, frutta, ecc. Alla sera in molti albergue si può cucinare. Nei centri abitati anche piccoli è possibile trovare bar-ristoranti che preparano menu di platos combinatos, menú del dia o menú del peregrino a prezzo fisso, attorno ai 10 – 12 €. I ristoranti aprono sempre tra le 13 e 14 per il pasto di mezza giornata e dopo le 20 per quello della sera.
Caratteristiche fisiche del percorso. Il percorso si sviluppa su due tipi di fondo. Sentieri e/o sterrati: è il fondo più utilizzato da chi va a piedi (anche se molti tracciati sono stati creati di recente e affiancati ai tratti d’asfalto) ma che si prestano ad essere fatti anche in bicicletta, con una avvertenza: qualche tratto in salita o discesa il ciclista si troverà a scendere di bicicletta per spingerla a mano.
Asfalto. per chi va a piedi non sono molti i percorsi su asfalto. Per lo più lo si trova nell’attraversamento dei centri abitati (paesi, città) e qualche tratto si trova anche su alcuni brevi tracciati del Cammino, però sono strade secondarie e quasi mai su percorsi molto trafficati. E lungo l’asfalto ci sono spesso cartelli che avvisano del passaggio dei camminanti o camminare con attenzione. Diversa invece è la situazione per chi utilizza la bicicletta. Infatti sono diversi i tratti del Cammino originale che ben poco si prestano ad essere percorsi con la bici, soprattutto in caso di maltempo e che devono essere fatti su asfalto.
Il Percorso e i suoi dislivelli. La Spagna è lo stato europeo più montuoso dopo la Svizzera, per cui sulle strade e sentieri che portano a Santiago ai lunghi tratti pianeggianti si alterneranno altri più ondulati e montuosi. Partendo da Siviglia e fino ad entrare in Galizia non ci sono dislivelli significativi da considerare. Il punto più alto è il Pico de la Duena a solo 1,150 m. che di fatto impegna poco perché già si parte ad una quota significativa di circa 900 m a Fuenterroble de Salvatierra. E poi ci sono le mesetas, i vasti altipiani spagnoli della Castiglia e hanno un altitudine che varia tra i 500 e i 900 m., con una media di 650 metri s/lm.
Difficoltà per i ciclisti. L’unica vera difficoltà è quella di non essere abituati a pedalare per lunghi tratti di sterrato a volte anche molto sconnesso, che con le borse al seguito possono diventare anche impegnativi. Per cui il consiglio è quello di allenarsi a stare in sella per qualche ora su percorsi misti e con la bicicletta a pieno carico anche con il maltempo.