• Mer. Apr 24th, 2024

Da Saint Jean Pied de Port a Santiago de Compostela.

Per camminanti e ciclisti.

Molte erano le strade che portavano a Santiago di Compostela nei tempi antichi. Partivano da casa: facevano testamento, lasciavano il lavoro, gli affetti e per mesi, anni si mettevano in cammino per la città del santo apostolo per voto, penitenza, avventura. Oggi le motivazioni non sono poi così diverse dei tempi antichi, anche se nell’ultimo ventennio la moda di fare il Cammino (non percorrere) ha alterato profondamente lo spirito religioso di quell’andare antico.

Quattro erano, (sono) le vie che attraversavano la Francia per le terre di Spagna verso la fine del mondo antico descritte nel Codice Callistino, opera del XIII secolo:

1 – da Parigi-Tours (via Tauroniesis);
2 – da Vezelay (via Lemovicense);
3 – da Le Puy (via Podense);
4 – da Arles (via Tolosana)

Dopo aver  percorso strade e sentieri che arrivavano da tutta  Europa.

Le prime tre vie di Francia si incontravano a Ostabat, oggi un piccolo villaggio a circa 20 km da Saint Jean Pied de Port, la cittadina di Saint Jean Pied de Port ai piedi dei Pirenei diventata la porta del Cammino di Santiago.

La quarta, la Via Tolosana, partendo da Arles attraversava la Francia meridionale e superare i Pirenei più a sud ai 1.600 m. del Passo di Somport  (il Summus Portus citato nelle carte viarie dei romani) e una volta in terra di Spagna attraversava la grande regione dell’Aragona (via Aragonese) per poi ricollegarsi al Cammino Francese a Puente la Reina dove, secondo la tradizione, tutti i Cammini si incontrano.

Il Cammino di Santiago è noto come Cammino Francese, anche se in verità il percorso da Saint Jean Pied de Port a Puente la Reina è definito come Cammino Navarro.

Sono due le località dove si può iniziare il Cammino:

– a Saint Jean Pied de Port, cittadina a circa 23 km dal confine spagnolo, nella Regione Basca Francese, oggi considerata la porta del Cammino;
– a Roncisvalle, la storica località nei Pirenei spagnoli, nella Regione di Navarra, e dove un cartello stradale indica che mancano 790 km per Santiago di Compostela, anche se in realtà con le recenti varianti di  percorso, dovuta alla creazione della nuova viabilità automobilistica e ferroviaria, sono molti di più.

Il percorso Navarro-Francese è conosciuto anche come Cammino Reale Francese (Camino Real Francès), ed è il più noto e ovviamente anche il più frequentato di tutti i Cammini che conducono a Santiago di Compostela (circa 85% di quanti arrivano a Santiago lo percorre per intero o solo per brevi tratti.

Il 40% circa parte da Sarria, a 115 km da Santiago percorso utile per avere la Compostela).

Nell’ultimo ventennio una quantità crescente di moderni pellegrini si è riversato per fede (pochi) per moda o in cerca di facile avventura sull’antico itinerario jacopeo ricostruito.

Regioni spagnole attraversate dal Cammino Francese. 

Da San Jean Pied de Port a Santiago di Compostela il percorso si sviluppa per quasi 800 chilometri e attraversa quattro Regioni Autonome (Comunidades Autónomas) e sette province:

Navarra

Pamplona

Rioja

Logroño

Castilla e León

Burgos, Palencia, León, Astorga

Galicia

Sarria, Melide,

Santiago di Compostela

Poi, per chi ha ancora fiato e forze, i 90-120 chilometri per Finisterre-Muxia, verso l’estremità più occidentale di Spagna, fino all’oceano.  

Città e paesi che si trovano sul Cammino. 

Il percorso attraversa cinque  grandi città: Pamplona, Logroño, Burgos, Léon e Astorga.

Città ricche di storia e arte secolare. Burgos e León per la loro storia e bellezze architettoniche invogliano ad una sosta più lunga invece di una sola notte al rifugio.

Ma lungo il Cammino si trovano circa 200 tra cittadine, villaggi e luoghi particolari. E quasi tutti sono luoghi legati alla storia della reconquista spagnola e del Cammino stesso. Dai piccoli centri con servizi minimi (un rifugio, un piccolo bar con annesso negozio di alimentari) a quelli più grandi e attrezzati (più rifugi, hostal, negozi, supermercati e servizi di vario tipo). Chiunque si metta in viaggio per Santiago di Compostela lungo il Cammino Francese troverà sempre assistenza e alloggio anche nella stagione invernale. Molti sono anche i piccoli villaggi che, in anni recenti, devono al Cammino la rinascita e rivalutazione.

Rifugi dei Pellegrini  (Albergue de Peregrinos).

Oggi lungo il Cammino Navarro-Francese sono presenti oltre 200 albergue dei pellegrini, in edifici più o meno grandi dedicati esclusivamente ai pellegrini, muniti di Credenziale. Nello specifico oltre 100 albergue-rifugi per pellegrini sono di proprietà pubblica ovvero dei comuni dei vari paesi o gestiti da comunità religiose o associazioni del Cammino con hospitaleri volontari. Un altro centinaio sono di proprietà privata, ovvero di cittadini, alcuni anche grandi esperti e frequentatori del Cammino, che hanno aperto rifugi per accogliere i pellegrini. In anni recenti è nata un’associazione privata che ne raggruppa una ventina: la Red des Albergues de Peregrinos. Ogni anno però sono molti gli albergue che aprono, chiudono o cambiano gestione.

Lungo i circa 800 km del Cammino Navarro-Francese mediamente si può trovare un luogo di accoglienza per pellegrini ogni 4-5 km. Sono veramente pochi i tratti del Cammino dove non trovare con frequenza rifugi per pellegrini. Qui di seguito i tratti più lunghi da percorrere senza trovare rifugi e servizi, al dicembre 2019 (prima della pandemia da Covid):

da Orrison

a Roncisvalle

16,5 km Via Alta (Navarra)

da Villamayor de Monjardin

a Los Arcos

12,5 km (Navarra)

da Villafranca Montes de Oca

a San Juan de Ortega

12,5 km (Burgos)

da Carrión de los Condes

a Calzadilla de la Cueza

17,4 km (Palencia)

Fatta eccezione per questi quattro tratti nessun altro Cammino in terra di Spagna ha una rete così efficace di ricoveri ed assistenza per i moderni pellegrini. E, tanto per fare un esempio, lungo i 1000 chilometri della Via de la Plata e Cammino Sanabrese, il più lungo dei tre Cammini storici spagnoli, le distanze tra i centri abitati e/o i rifugi per pellegrini in diversi tratti del percorso sono superiori.

L’assistenza nei rifugi. 

L’assistenza nei rifugi del Cammino è varia e spesso precaria e ciò, per i meno abituati ai viaggi senza grandi comodità, può creare qualche problema di adattamento. Ma generalmente la ricettività è buona soprattutto dopo il periodo del Covid che ha costretto le varie amministrazioni locali a stabilire nuove regole per garantire una maggiore igiene e pulizia, riducendo i posti  letto per aumentare gli spazi anche dei locali comuni.

Sul Cammino la disponibilità di alloggio pellegrino negli ultimi anni è aumentata considerevolmente arrivando a circa 10 mila posti letto distribuiti nelle varie tipologie di accoglienza pellegrina. Oltre ai classici albergue-rifugi sul Cammino ci sono piccole pensioni (Hostal), case di agriturismo (Casas Rurales) e hotel di tutte le categorie. E poi in estate, se il tempo è bello, c’è sempre qualcuno disposto a dormire a la belle etoile, sotto le stelle, all’aria aperta. Comunque l’assistenza pellegrina lungo il Cammino di Santiago è in continuo mutamento, soprattutto nel periodo primavera – estate quando si verifica il grande afflusso dei moderni pellegrini.  

Da dove si può iniziare? Quali sono le distanze tra le principali città o luoghi facilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto?

Quanti chilometri può percorre mediamente un camminante o un ciclista consapevole del Cammino in un ora e/o in un giorno? 

Queste sono le domande più comuni che ci si pone quando si inizia a pensare al Cammino. Chiariamo subito che un camminante normale, ovvero non super sportivo, sul Cammino mediamente può percorrere circa 4 km all’ora, intervallati da numerose soste. Dopo una settimana di Cammino però i chilometri quotidiani potrebbero anche aumentare. In genere però la media giornaliera dei chilometri è data dalle caratteristiche del percorso (salite, discese, pioggia, sole, ecc.), da quanto c’è da vedere, visitare (il percorso è ricchissimo di luoghi storici) ma soprattutto dal proprio stato fisico e d’animo, che sul Cammino cambia di frequente.

Per chi va a piedi nei primi giorni è consigliabile, anche per chi si considera allenato, tenere medie giornaliere basse con tappe da 10-15 km. In seguito man mano che si prenderà confidenza con il Cammino e le sue caratteristiche fisiche, potranno senz’altro aumentare.

Per chi utilizza la bicicletta il discorso cambia perché sotto le ruote la strada e i sentieri posso scorrere più velocemente, mediamente a pedalata normale anche 10-15 km/h. Se si decide di percorrere il Cammino in bicicletta, ma con la consapevolezza che ci si trova sul un percorso storico di antica fede e non su una pista da competizione, è bene preventivare almeno 15 giorni con tappe tra i 45 e 60 km. Questo proprio per poter apprezzare la bellezza di questo Cammino ricco di storia e arte antica. Anche per chi fa il Cammino in bicicletta è consigliabile per i primi giorni di non macinare decine di chilometri, perché, oltre a perdere di vista alcune bellezze dei luoghi attraversati, si dovrà prendere confidenza anche con il rito del Cammino per Santiago di Compostela.

Località di partenza più utilizzate da chi percorre il Cammino Navarro-Francese a piedi con i chilometri mancanti per Santiago di Compostela (per comodità arrotondati in eccesso o difetto allo zero):

St Jean-Pied-de-Port

810 km

Roncisvalle

790 km

Pamplona

700 km

Logroño

610 km

Burgos

500 km

León

300 km

Ponferrada

200 km

Cebreiro

150 km

Sarria

115 km

Se si parte da Saint Jean Pied de Port e si dividono i circa 810 km per almeno 25 giorni di Cammino a piedi si ha una media di 32 km al giorno da percorrere. Ma è una media matematica. Nessuno riesce a fare sempre gli stessi chilometri ogni giorno, con matematica precisione. Problemi fisici, di alloggio, la difficoltà del percorso (salite, discese, ecc.), maltempo, gli incontri (spesso momenti speciali), ecc. sono tutte situazioni che possono rallentare o aumentare la media dei chilometri percorsi ogni giorno. La prima settimana per chi va a piedi, come già sottolineato, è consigliabile percorrere tappe brevi per abituarsi al Cammino che cosa ben diversa da una escursione, anche di più giorni, in montagna. 

Il Percorso e i suoi dislivelli. La Spagna è lo stato europeo più montuoso dopo la Svizzera, per cui sulle strade e sentieri che portano a Santiago ai lunghi tratti pianeggianti si alterneranno altri più ondulati e montuosi.  Partendo da Saint Jean Pied de Port qui di seguito alcuni dei punti più alti da superare:

Collado de Lepoeder

 1.430  m. (Via Alta)

Passo di Ibaneta

 1.057  m. (Via Bassa su asfalto)

Alto de Erro

 801 m.

Alto de Perdon

 805 m.

Alto Pedraja

 1.130 m.

Monte Irago con la Cruz de Hierro (Ferro)

 1.491 m.

Cebreiro

 1.300 m.

Ventas de Naron

 702 m.

E poi ci sono le mesetas, i vasti altipiani spagnoli che si sviluppano da Burgos a Léon per circa 220 km, con altitudine che varia tra i 500 e i 900 m., e una media di 650 metri s/lm.

Profilo altimetrico del Cammino per un totale di circa 8.900 metri di dislivello da superare.

Difficoltà per i ciclisti. Le difficoltà che i ciclisti posso trovare sul Cammino sono di due tipi:
1 – non essere allenati a sufficienza per affrontare i lunghi tratti di sterrato a volte anche molto sconnesso;
2 – i rilievi da superare, dove senz’altro si troveranno a dover spingere a mano la bicicletta, sia sui tratti di sterrato, sia sui tratti di asfalto. Le borse appese alla bicicletta, anche le più piccole, in salita si fanno sentire.
3- le discese, alcune delle quali sono su sterrato, che meritano particolare attenzione ed esperienza, soprattutto con le borse appese.
Alcuni dei passi (Alti in spagnolo) più noti da superare lungo il Cammino Navarro-Francese:
– da Saint Jean Pied de Port attraversamento dei Pirenei lungo l’Alta Via che porta agli oltre 1.400 m dell’Alto di Lepoeder, discesa per Roncisvalle, molto impegnativa se percorsa sul sentiero nel bosco (sconsigliata), o la più facile variante asfaltata per l’Alto de Ibaneta;
– gli Alti di Mezkirit e Erro che, seppur di modesta altitudine, sono impegnativi se percorsi sul tracciato dei camminanti;
–  l’Alto del  Perdón, seppur di modesta altitudine nell’ultimo tratto sul sentiero potrebbe obbligare a scendere dalla bicicletta per spingerla, soprattutto in caso di maltempo quando il sentiero diventa fangoso.
–  Montes de Oca,per l’Alto de Pedraja 1.200 m., inizio su asfalto poi lunghi tratti di sentiero sia in salita che in discesa;
–  Alto de Mostelares, dopo Castojeriz, su sterrato, breve ma con pendenza al 15%, discesa oggi facile su tratto cementificato (fino a pochi anni fa un sentiero sassoso);

–  Monte Irago per la Croce di Ferro, punto più alto del Cammino a 1.500 m, scorrevole, seppur più lunga su asfalto; impegnativa sul sentiero dove si dovrà spingere la bicicletta;

–  Monte Cebreiro, lunga risalita fino a 1.300 m, scorrevole, seppur più lunga su asfalto; impegnativa sul sentiero dove si dovrà spingere la bicicletta per lunghi tratti anche asfaltati.

Tutti questi punti, ad eccezione per la salita all’Alto de Mosterales, hanno alternative di percorsi su asfalto, utili in caso di maltempo. Dal Cebreiro si entra nella regione di Galizia e da qui per i restanti 150 km è un continuo su e giù di modeste altitudine, ma che alla fine della giornata potrebbero stancare (gli spagnoli chiamano questo tratto del Cammino rompipiernas-spezzagambe).

Partendo da Saint Jean Pied de Port qui di seguito la descrizione di quattro tra le salite considerate più impegnative del Cammino Navarro-Francese sia per chi lo percorre a piedi o in bicicletta.

PIRENEI. La prima salita, che supera la catena montuosa dei Pirenei e dalla Francia porta in Spagna, viene considerata la più faticosa di tutte, se non altro perché si è al primo giorno di Cammino se si inizia il Cammino dalla cittadina francese. Sono due le vie che superano i Pirenei:

a – la Via Alta (per piccole strade asfaltate e sentieri di montagna, seguendo il tracciato di una antica via romana nota anche come Via Napoleonica);

b – la Via Bassa (lungo l’asfalto, D-933 e in Francia e N-135 in Spagna), consigliata vivamente in caso di maltempo.

La Via Alta. Si sale da Saint Jean Pied de Port verso il Collado de Leopeder e da lì si scende verso Roncisvalle. Saint Jean Pied de Port si trova a 160 metri di altitudine e il Collado de Leopeder a 1.430 metri: sono ben 1.270 metri di dislivello in 17 km. I primi chilometri sono in costante e faticosa salita. Solo il tratto che porta a Hunto (piccolo borgo a 600 m. di altitudine con rifugio privato dopo cinque km) diviene un poco pronunciato. Poi si sale ancora fino ai 900 m di altitudine di Orrison anch’esso con piccolo rifugio privato. Poi più su fino ai 1.344 m del Collado de Bentartea. Da qui il Cammino, già in terra di Spagna, spiana un poco fino al Collado de Lepoeder ai 1.430 m di altitudine e punto più alto di questa tappa da dove, se la nebbia non lo impedisce, già si vedono i tetti del grande complesso abbaziale di Roncisvalle. Gli ultimi quattro chilometri si fanno in discesa non più sul un largo sentiero nel mezzo del bosco, ma per la stradina asfaltata di servizio. Un cartello avvisa che il sentiero è vivamente sconsigliato per la sua pendenza, i sassi. E lo stesso percorso consigliato per i ciclisti.  

La Via Bassa, la strada asfaltata del fondo valle (D-933 e in Francia e N-135 in Spagna) verso l’alto de Ibaneta e Roncisvalle. E’ tutta su asfalto ed è meno impegnativa per dislivelli (massima altitudine Alto de Ibaneta a 1.057 m) e per la maggior scorrevolezza, quindi è quella generalmente utilizzata dai ciclisti e anche dai camminanti in caso di maltempo o nella stagione invernale (Novembre-Aprile), quando la Via Alta viene chiusa ed è vietato percorrerla. 

Alto del Perdón. Piccolo rilievo di poco più 1.000 metri, che si trova tra Pamplona e Puente la Reina.  Si esce da Pamplona e si prende la direzione per Cizur Menor. Da qui inizia la lunga risalita per l‘Alto del Perdón che si trova al centro dell’omonima sierra nel comune di Cizur Major, appartenente alla provincia autonoma della Navarra, a circa 13 km da Pamplona e a 10 km da Puente la Reina. Sulla sommità dell’Alto ci sono circa 40 pale eoliche, che sfruttano il notevole vento della zona, e uno dei più particolari monumenti al pellegrino posti lungo il Cammino. L’Alto de Perdón, monte lo definiscono le guide del Cammino, il suo percorso non arriva alla cima vera e propria, ma attraversa il piccolo pianoro a circa 800 metri di altitudine. La salita non è faticosa e nella prima parte è lungo una stradina asfaltata. Si attraversano i paesini di Guendeiain, Zariquiegui con le loro antiche chiesette e poi, poco prima della cima, la piccola fonte di Reiniego, legata ad un antica leggenda. Per i ciclisti in caso di serio maltempo qualcuno consiglia di pedalare sulla strada che aggira il rilievo con un percorso più lungo. Sul ventoso pianoro de l’Alto poco sotto la cima, costellata da moderne pale eoliche per la produzione di energia elettrica, nel 1996 è stato installato dagli Amici del Cammino di Navarra un lungo monumento in sottili lamine di metallo alte il doppio di una figura umana che riproducono le sagome di un gruppo di pellegrini in viaggio e che reca incisa la frase: Donde se cruza el Camino del viento con el de las estrellas (Dove si incrocia il Cammino del vento con quello delle stelle). La sosta è d’obbligo anche per ammirare i grandi spazi che si aprono allo sguardo. La discesa lungo il sentiero è un poco impegnativa per i sassi e la pendenza. Per i ciclisti è più sicuro utilizzare la strada asfaltata che porta con piccola deviazione a Uterga.  Da qui il Cammino spiana piacevolmente fino a Maruzabal dove, volendo con una piccola deviazione di un paio di chilometri si arriva all’antica e misteriosa Ermita di Eunate (Cento Porte in lingua basca) da dove passa il tratto terminale del Cammino Aragonese e che un tempo si ricollegava al Cammino Francese a Obanos mentre in anni più recenti gli si è preferito Puente la Reina e dove ad un incrocio, oggi su asfalto, una statua di pellegrino ha inciso alla base la frase:  Qui tutti i Cammini s’incontrano.

Monti de Oca (Burgos). La salita vera per il valico dell’Alto de la Pedraja, a 1.200  m circa d’altitudine, inizia su asfalto a Villafranca de Montes de Oca. Questa è l’ultima vera cittadina prima dell’approdo a Burgos, la seconda e più grande città del Cammino, e prima dei grandi altipiani iberici. Ma sono chilometri di costante salita, in mezzo a boschi e a luoghi di antica storia locale, come Atapuerca dove sono stati ritrovati i resti dei primi abitatori della penisola iberica. E di leggende che narravano di famelici lupi e agguati di banditi che si nascondevano nel profondo bosco in attesa dei poveri pellegrini. C’è una strada asfaltata che aggira i tornanti di questo monte e poi lo supera facilmente: questa è la via dei ciclisti meno temerari. Ma per chi si mette sul Cammino ricostruito non rimarrà deluso e la fatica verrà ricompensata dalla bellezza dei luoghi attraversati. Da Villafranca de Montes de la Oca dopo il tratto in asfalto un bel sentiero e poi un largo cortafuegos, così si chiamano i sentieri tagliati nei bosco per prevenire incendi su vasta scala, conduce i moderni pellegrini verso la cima. Ma prima bisogna salire con fatica e poi forse anche superare un paio di piccoli fiumi che anche nella stagione estiva, se le piogge sono state abbondanti, straripano ed allagano una parte del Cammino rendendolo fangoso e quasi impraticabile. Delle grandi pietre, messe da mani caritatevoli nei tratti più precari, vengono in aiuto ai quanti si trovassero in situazione di tale disagio. E poi si arriva al villaggio di San Juan de Ortega, quattro case attorno all’antica chiesa del santo che per decenni, in tempi lontani, si dedicò ad accogliere e aiutare i pellegrini che si avventuravano lungo questo percorso.  E poi verso Agnes, altra piccola località con un altra dura ma breve salita. Si arriva così agli oltre 1000 metri di altezza e poi finalmente un tratto pianeggiante. La discesa dalla cima ha diverse direttrici: asfalto e sentiero. Se si sceglie l’asfalto sarà un percorso più lungo e noioso, benché su stradine senza traffico. Se invece si sceglie il sentiero ci sarà un altro Alto da superare, con altre notevoli, seppur brevi, pendenze. Ma questa volta la fatica verrà ripagata dalla felicità di vedere la città di Burgos. Lo sguardo da quest’ultima cima abbraccerà tutto: la cattedrale lontana, la strada che si snoda giù per la valle, l’agglomerato urbano e la sua immensa periferia. Subito dopo la discesa, i sobborghi e l’approdo nella grande città storica. L’attraversamento della lunga e brutta periferia della città per qualcuno che va a piedi avviene in autobus. Per i ciclisti invece non resta che infilarsi per qualche chilometro nel traffico urbano. Da qualche anno è stato creato un percorso alternativo che abbrevia l’attraversamento della periferia per immettersi in un bel percorso ciclo-pedonale lungo il fiume che attraversa la città e conduce al centro storico.

Cruz de Hierro (Croce di Ferro). Si trova sul Monte Irago, nella catena dei Monti di León. Forse uno degli ultimi luoghi della penisola iberica dove sopravvive ancora in cattività qualche esemplare di lupo. Il Monte Irago, con i suoi 1.500 metri, oltre che essere la massima altitudine del Cammino, divide due mondi: di qua l’ondulata regione agricola della Maragatería con Astorga capitale, città di fondazione romana; di là la ricca regione agricola del Bierzo con capitale Ponferrada, altra città dall’antica storia. Nei circa 20 chilometri che separano Astorga da Rabanal del Camino (villaggio di appena 50 abitanti ma con ben 4 rifugi per pellegrini) si sale dolcemente superando un dislivello di appena 300 metri. A partire da Rabanal del Camino, situata a circa 1.150 metri di altitudine, e fino alla Croce di Ferro (Cruz de Hierro), a circa 1.500 metri d’altitudine, la lunga salita di 7 chilometri diventa più pronunciata anche se mai eccessiva. Dopo il percorso spiana un poco per arrivare al suo punto massimo di 1.515 metri di altitudine, subito dopo la Croce di Ferro, punto più alto di tutto il Cammino Navarro-Francese. Clima di montagna e l’altitudine fanno si che in inverno la neve scenda abbondante e qualche volta può restare a lungo anche fino a primavera inoltrata e in anni recenti la neve a ricoperto la sua cima anche a maggio. Nella stagione estiva non è inusuale fare la salita e la discesa avvolti nella nebbia o sotto la pioggia. Superato l’abitato abbandonato di Moncardjn, dove c’è solo il rifugio spartano di Thomas il Templare, si prosegue ancora per un paio di chilometri fino ad un cartello che avverte i ciclisti: la discesa su asfalto ha pendenze molto pronunciate e devono prestare attenzione. Anche per chi va a piedi la discesa lungo il sentiero, che aggira o costeggia più volte la strada, presenta dei tratti molto pronunciati. Sono dodici chilometri di lunga discesa, dove si attraversano i paesi di El Acebo, Riego de Ambros fino ad arrivare a Molinaseca dove finalmente la discesa si conclude.

Il Cebreiro (O’ Cebreiro). Il Cebrerio è un monte alto poco più 1.300 metri e si trova sul confine tra le regioni di Castiglia y León e la Galizia. Ma c’è un notevole dislivello da superare: 700 metri in poco più di 8 km di sentiero o di circa 12 km su asfalto. Per cui la salita al Cebreiro si presenta lunga e faticosa proprio per il suo dislivello, ma appagante per la bellezza dei suoi luoghi naturali quasi incontaminati. Si dice che il Cammino non sarebbe il Cammino di Santiago se non ci fosse la salita a questo monte. Di fatto il Cebriero è anche un piccolo villaggio arroccato sulla vetta di questo monte. Qui si trovano le pallonza, edifici che ricordano le antiche costruzioni rotonde con base in pietra e tetto di paglia che molti studiosi considerano di origine addirittura preromana, senz’altro di tradizione celtica. Il villaggio, famoso anche per Santa Maria la Real del XII secolo – la chiesa del miracolo, è pulito, ordinato e i suoi antichi edifici sono oggi quasi tutti riconvertiti in luoghi dedicati al moderno turismo. Una delle pallonza, ristrutturata di recente con influenze moderne, fa parte di una delle due infrastrutture di ecoturismo del villaggio. Un’altra, molto più antica, è adibita a museo: di storia locale e aperto mattina e pomeriggio con ingresso libero. La lenta salita nelle belle giornate permette di godere di un luogo pressoché incontaminato con un paio di piccoli villaggi che ancora vivono di agricoltura, allevamento a cui in anni recenti si è aggiunta anche una florida attività di alloggio e ristoro per pellegrini. C’è anche la vecchia strada asfaltata più lunga di qualche chilometro che conduce alla vetta, quella più adatta per chi utilizza la bicicletta. Una nuova superstrada (autovia) è stata costruita in anni recenti e adesso tutto il traffico passa di là. I ciclisti non frettolosi possono seguire il percorso dei camminanti. Dal bivio di Herreiras si scende per la stradina asfaltata a sinistra, si supera il piccolo ponte romano e si segue la piccola stradina di asfalto, con brevi ma ripide salite che costringono i ciclisti a spingere la bicicletta. Poco più avanti c’è l’indicazione per la Faba e il famoso rifugio dell’associazione tedesca.  Da qui il percorso s’infila in uno stretto sentiero di montagna, poco adatto ai ciclisti che possono rimanere sula piccola strada asfaltata. Entrambi portano a La Faba. e poi fino alla cima è solo sentiero, stretto con alcuni tratti impegnativi per dove si spingere la bicicletta. Poi un breve tratto in piano, porta alla grande pietra che indica il confine regionale: finalmente si entra in Galizia. Solo 150 km separano dalla città dell’apostolo Giacomo. Superato il Cebreiro non ci sono più vere e proprio montagne da risalire. Però è vero che la Galizia è una regione molto articolata nei suoi rilievi e che obbligano camminanti e ciclisti ad un continuo sali e scendi che alla fine della giornata pesa nelle gambe. La regione rompi piernas, dicono gli spagnoli. Ma la natura con i suoi prati, boschi e le piccole cittadine adagiate nei fondovalle ripagano della fatica dell’andare.

Il Percorso è completamente segnalato. Il Cammino Navarro-Francese geograficamente si sviluppa nella direzione est-ovest. Così al mattino si avrà il sole alle spalle e al pomeriggio lo si vedrà tramontare.

I segnali sul Cammino All’inizio, per i pochi chilometri sul sentiero della Via Alta in Francia, il percorso è segnato con segni bianco-rossi della GR francesi e frecce gialle. Appena superato il confine ed entrati in Spagna, quei simboli vengono sostituiti dai tradizionali segni gialli con riproduzioni o stilizzazioni della conchiglia o frecce che saranno presenti ovunque sino a Santiago di Compostela.

In Spagna sono molti i simboli che indicano la via da seguire. Di fatto non c’è uniformità tra le varie regioni attraversate e le modalità di indicare il percorso variano anche da zona a zona. Le migliori indicazioni per chiarezza e continuità si possono trovare in Navarra e Galizia. Da tempo le Amministrazioni delle Regioni che sono attraversate dal Cammino stanno cercando di trovare una soluzione.

Comunque nessun timore di perdere la direzione di marcia perché i segnali del Cammino sono ovunque:

–         Frecce gialle segnate sul muri di edifici e case, in terra, sul tronco di alberi;
–         Riproduzioni di conchiglie o sue stilizzazioni con raggi che indicano la direzione, e nelle città le troviamo anche in bronzo fissate sui marciapiedi;
–         Piastrelle in ceramica con fondo blu e conchiglia disegnata in giallo murate su cippi e sulle facciate delle case;
–         Cippi stradali in pietra sui quali è raffigurata la conchiglia in mattonella murata o con bassorilievo;

–         Alle biforcazione di sentieri si trovano frecce di sassi o pezzetti di legno lasciate da pellegrini premurosi che altri non sbaglino la direzione;

     dal Cebreiro a Santiago di Compostela (in Galizia a circa 155 km dalla meta) cippi in pietra (mojones) si trovano ogni 250/500 metri e indicano la distanza mancante all’arrivo;

–         Infine sono molti i cartelli stradali, cartelli o lapidi di varia foggia e perfino cartelli con pubblicità che indicano i km mancanti per Santiago e/o paesi con relative distanze.
Per cui si può ben dire che oggi è ben difficile perdersi lungo il Cammino Francese.

Caratteristiche fisiche del percorso. Il percorso si sviluppa soprattutto su due tipi di fondo: sterrati e sentieri. E’ il fondo più utilizzato da chi va a piedi (anche se molti tracciati sono stati realizzati di recente a lato dei tratti d’asfalto) ma che si prestano ad essere fatti anche in bicicletta, con un’avvertenza: in qualche tratto di salita o discesa il ciclista si troverà a scendere di bicicletta per spingerla a mano.

Asfalto: per chi va a piedi non sono molti i percorsi su asfalto. Per lo più lo si trova all’entrata e attraversamento dei centri abitati (paesi, città) e qualche tratto si trova anche su alcuni brevi tracciati del Cammino, però sono strade secondarie e quasi mai su percorsi molto trafficati.

Diversa invece è la situazione per chi utilizza la bicicletta.  Infatti ci sono dei tratti del Cammino che ben poco si prestano ad essere percorsi con la bicicletta, soprattutto in salita e con il maltempo e che devono essere fatti su asfalto.

LA CREDENZIALE. 

E’ il documento che attesta che si sta facendo il Cammino di Santiago per motivi religiosi o almeno con intenti spirituali. E’ importante perché permette di accedere ai vari albergue-rifugi per pellegrini che si trovano lungo il percorso. In genere è un cartoncino ripiegato a fisarmonica dove apporre i “timbri di passaggio” che attestino il nostro percorso: albergue peregrinos, hostal, municipi, uffici turistici, bar, ecc.

La Credenziale la si può ottenere alla partenza da Saint Jean Pied de Port o nelle più importanti città e in alcuni rifugi gestiti dalle parrocchie o confraternite jacopee spagnole (vedi elenco in articolo La Credenziale e Compostela). Quella rilasciata dalla Confraternita Jacopea Italiana viene considerata la più bella. I timbri (selli) attestano il vostro andare, giorno per giorno, e devono essere apposti negli appositi spazi. Qualche timbro è molto grande è può occupare lo spazio di due o tre. Negli ultimi 100 km a piedi o 200 km in bicicletta è importante metterne più di uno al giorno in quanto all’Ufficio del Pellegrino di Santiago, in tempi di massificazione del Cammino, sono diventati più fiscali nei controlli e prima di rilasciarvi la Compostela, controllano scrupolosamente che si siano percorsi effettivamente almeno gli ultimi 100 km a piedi (da Sarria) o 200 in bicicletta (da Ponferrada). Da qualche anno, visto che oltre il 60% delle Compostele rilasciate riguarda persone che sono partite da Sarria a circa 115 km da Santiago, quindi hanno camminato “solo” gli ultimi 100 km, il minimo richiesto per ottenerla, c’è il progetto di aumentare i chilometri minimi a 200 km a piedi e 400 km in bicicletta.

Se poi se si decide di continuare per Finisterre e Muxia (90-120 m) si potrà ottenere la Finisterrana e/o la Muxiana, dimostrando però di aver percorso regolarmente a piedi o in bicicletta questi due Cammini con relativi frequenti timbri di passaggio.

Da marzo 2014 all’Oficina del Peregrino, su richiesta e al costo di 3 euro, viene rilasciato anche il Certificato de Distanzia (Certificato di distanza).

(Per la Credenziale, Compostela, Attestato di Benvenuto, Finisterrana, Muxiana e Certificato di distanza vedi articoli specifici).

Da maggio 2014 viene rilasciata una nuova Compostela (vedi articolo specifico: Nuova Compostela).

dal 1 aprile 2016 Il Cabildo de la Cattedrale di Santiago de Compostela, per porre un freno alle numerose Credenziali (oltre 25 tipi diversi) che le numerose associazioni rilasciano anche a cifre elevate, ha deciso che la Compostela verrà rilasciata solo a chi presenta la Credenziale Ufficiale riconosciuta della Cattedrale di Santiago, ovviamente con i timbri giusti degli ultimi 100 km a piedi o 200 km in bicicletta. (Vedi articolo specifico)

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Il Cammino di Santiago di Compostela, dieci piccoli consigli del buon Camminare

Le sette piccole regole del ciclista sul Cammino di Santiago di Compostela.

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