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CAMMINO DI SANTIAGO: Il Cammino de la Costa (noto anche come Cammino del Nord) e Cammino Primitivo

Mar 9, 2020

Cammino de la Costa noto anche come Cammino del Nord  

e  Cammino Primitivo

 Riduzione e adattamento

Guida al Cammino de la Costa e al Cammino Primitivo edita nel 2009, la prima in italiano

di Riccardo Latini

Il Cammino de la Costa, noto anche come Cammino del Nord (Norte in spagnolo), è forse il primo percorso noto verso Santiago di Compostela. Al tempo della scoperta del sepolcro dell’apostolo Giacomo, e conseguente inizio del pellegrinaggio verso la lontana Galizia, le regioni del nord della penisola spagnola non erano state conquistate dagli Arabi. I piccoli regni cristiani del nord, che in seguito si riuniranno nel regno delle Asturie, aiutati anche dalle aspre caratteristiche fisiche della regione, i monti Cantabrici, erano riusciti a fermare l’espansione degli Arabi.  E’ Alfonso II detto il Casto, re delle Asturie, che per primo nel IX secolo fa il primo pellegrinaggio ricordato dalla storia verso il monte Libradon e il sepolcro ritrovato dell’apostolo Giacomo. Parte da Oviedo capitale del suo regno, attraversa i monti Cantabrici arriva a Lugo e poi devia verso sud per il Campus Stellae di cui gli avevano narrato. E’ il percorso che oggi ha il nome di Cammino Primitivo. Fin dall’inizio della storia del Cammino di Santiago i primi pellegrini seguono il tracciato di una antica strada romana che seguiva la costa nord. Approfittano della sicurezza dei regni cristiani e s’incamminano da Irun sul confine con il regno di Francia oppure sbarcano dai numerosi e altrettanto sicuri porti della costa, per evitare in parte le asperità di quei rilievi con innumerevoli colline e golfi da superare. I più seguivano la costa a piedi o a cavallo per poi deviare verso l’interno, verso Oviedo. Oppure attraccavano al porto di Gijon e da lì risalivano sempre verso Oviedo dove nella sua cattedrale erano conservate le sacre reliquie. In seguito alla reconquista dei territori a sud dei monti Cantabrici e la stabilizzazione dei regni spagnoli, la conseguente crescita del culto jacopeo legata anche alle romanzate vicende carolinge del passo di Roncisvalle un nuovo percorso, che in gran parte ricalcava un’altra antica strada romana, viene attrezzato per i pellegrini: quello che prenderà il nome di Cammino Francese. Il Cammino de la Costa però non decadde subito e per secoli rimase un’attiva via di pellegrinaggio costellata di chiese e monasteri dove i pellegrini trovavano accoglienza e protezione.

Il Cammino de la Costa è un Cammino lungo e, secondo le varianti, può raggiungere anche i quasi novecento chilometri di lunghezza. Più lungo del Cammino Navarro-Francese e secondo solo a la Via de la Plata che, iniziando a Siviglia, è lunga circa mille chilometri. La Via de Costa poteva essere percorsa in 13-15 giorni a cavallo e almeno più del doppio a piedi.

Andare a Oviedo e poi ritornare sulla costa passando per Avilés divenne una valida alternativa agli aspri rilievi del Cammino Primitivo, soprattutto nella stagione invernale, dove sui monti la neve e il freddo erano i principali ostacoli dei pellegrini, mentre sulla costa il grande mare di Cantabria mitigava le asprezze del clima invernale.

 Il PERCORSO

I chilometri del percorso. Il chilometri indicati dalle guide e nei vari siti internet del Cammino de la Costa, come per tutti gli altri in terra di Spagna, non concordano mai. Non si capisce se le varie differenze siano da attribuire al conteggio chilometrico del percorso su asfalto o alle numerose deviazioni e varianti sui vari sentieri che lo evitano; anche i recenti lavori per nuova viabilità autostradale e la creazione di nuovi centri residenziali, allungano di molto il percorso. Benché il Cammino sia ben segnalato nel dubbio quale sia la via più breve o diretta da seguire è consigliato chiedere chiarimenti agli Uffici Turistici (Ofiicna de Turismo) delle varie cittadine attraversate o  alle persone del luogo che sono ben informate sul Cammino.

Quanto è lungo il Cammino de la Costa? Ufficialmente sono circa 850 i chilometri tra Irun, la città dei Paesi Baschi sul confine con la Francia, e Santiago di Compostela. Nello specifico sono circa 650 km lungo la costa del mar Cantabrico e poi altri circa 200 km nell’interno della Galizia, compresi anche i circa quaranta chilometri del tratto del Cammino Francese che da Arzuà portano a Santiago.

Lungo tutto il Cammino costiero sono molte le varianti che allungano o accorciano il percorso, a seconda delle scelte, considerando anche di dover utilizzare l’asfalto, in genere più breve, al posto del Cammino sui sentieri segnati.

Si entra in Spagna a Irun dopo avere attraversato il ponte di Santiago sul fiume Bidessoa, da secoli confine naturale con la Francia. E’ da qui che ancora oggi inizia il percorso storico del Cammino de la Costa, ricostruito in anni recenti dalle varie Associazioni Amici del Cammino della Costa, poi dopo circa 650 km si arriva a Ribadeo, la prima città della Galizia che si incontra sulla costa. E’ qui che il percorso verso Santiago devia verso l’interno e prende ufficialmente il nome di Cammino del Nord perché proviene dal nord della Galizia regione e dove confluiscono ben sette Cammini. Il Cammino prosegue verso sud, fino ad Arzuà dove si ricollega al Cammino Francese e devia verso ovest per Santiago di Compostela. E poi, se si hanno ancora gambe o forza interiore, altri 90-120 km per Finisterre e Muxia.

Il Cammino  de la Costa attraversa le quattro regioni che si affacciano su l’oceano Atlantico:

Paesi Baschi (Euskardi in lingua basca)con le due provincie autonome di Guipùzcoa e Vizcaya km 195
Cantabria km 175
Asturie km 280
Galizia con le due provincie di Lugo e La Coruña km 200
Totale (I chilometri parziali e totali sono stati arrotondati per comodità in eccesso o difetto) Km 850

E cinque grandi città: DONASTIA / SAN SEBASTIAN, BILBAO, SANTANDER, GIJON, OVIEDO (ma su deviazione nell’interno ed evitando Gijon). Oltre a queste città sono circa duecento le cittadine e di villaggi, spesso formati da un grumo di case sparse, che si alternano con costanza lungo tutto il Cammino. Ciò può far pensare che si camminerà sempre lungo un percorso urbanizzato. Ma è un errore perché il moderno pellegrino anche su questo Cammino potrà vivere lunghe giornate immerso nella natura e solitudine. E’ un Cammino molto bello e sempre vario: alla destra il grande e mutevole mare oceano con i suoi piccoli e grandi golfi e le lunghe e rinomate spiagge; alla sinistra i rilievi della grande catena dei Monti Cantabrici che scendono fino al mare. Ed ogni regione che si attraversa ha le sue specifiche caratteristiche fisiche e storiche che fanno di questo Cammino, al pari degli altri, un vero e proprio viaggio nella geografia e nella storia della Spagna del Nord.

Il clima è atlantico lungo tutto il percorso, caratterizzato dalla calda corrente atlantica del golfo e dai venti che, per pur mitigando il clima in inverno, determinano l’estrema umidità delle regioni costiere con abbondanti piogge anche nella stagione estiva. In sostanza si tratta di un clima con inverni miti ed estati fresche. E’ le abbondanti piogge hanno creato un ambiente vario e verdissimo: boschi di querce, faggi, castagni e eucalipti si alternano a piccole valli coltivate a cereali o lasciate al pascolo.

 IL PERCORSO DEL CAMMINO MODERNO. Sono anni che i vari studiosi e Associazioni dei Cammini di Spagna dibattono vivacemente sul tema di quale fosse stato il primo Cammino verso Santiago di Compostela. Se la storia ci ha tramandato come primo Cammino quello percorso Alfonso II nel IX secolo partendo da Oviedo e certo che tutti gli altri pellegrini che lo seguirono su quella strada e che provenivano anche dalle più lontane regioni d’Europa cercavano le vie più sicure. E nei primi secoli della nascita del culto jacopeo solo la regione Cantabrica e buona parte dell’attuale Galizia erano rimaste fuori dal controllo diretto degli Arabi. E’ qui che nascono i primi regni cristiani che si opposero alla loro avanzata. Quindi è molto probabile che erano le antiche strade che collegavano i centri abitati della costa del nord ad essere frequentate in tutte le loro varianti, la prima per andare ad Oviedo. In seguito all’espansione verso sud dei regni cristiani, un’altra via venne costruita ed attrezzata per i pellegrini, quella che poi prese il nome di Cammino Francese. Ma il Cammino de la Costa con le sue varianti, rimase a lungo una delle vie per Santiago, approfittando anche dei numerosi porti che nel frattempo erano sorti e che garantivano attracchi sicuri. Da anni le varie associazioni del Cammino delle regioni de la Costa hanno ricostruito un percorso il più fedele possibile al tracciato storico. Il percorso di circa 650 km lungo la costa segue la direzione est-ovest, al mattino si avrà il sole alle spalle e al pomeriggio lo si vedrà tramontare. Entrati in Galizia il percorso di circa 200 km devia verso l’interno in direzione sud-ovest. Nello specifico è ancora un Cammino che segue quasi fedelmente i modesti ma continui rilievi della costa e spesso scende a lambire per lunghi tratti le belle e rinomate spiagge. Un percorso ben segnalato ma nervoso, fatto di continui saliscendi, all’interno delle numerose valli e rias (golfi) scavate nei millenni dai numerosi fiumi che scendono dai monti Cantabrici. Dell’antico del Cammino medievale in verità ben poco è rimasto. Tutto o quasi è stato ricoperto dall’asfalto della moderna viabilità di cui si è dotata la Spagna, soprattutto negli ultimi decenni. Nel tentativo di tenere i nuovi pellegrini lontano dalle grandi arterie viarie è stato ricostruito un percorso misto, fatto di sentieri e stradine asfaltate secondarie, ma che spesso obbligano a dei giringiro e servono solo a tenere i passi dei moderni pellegrini lontani della nuova autostrada cantabrica e delle grandi strade nazionali, anche se queste ultime spesso sono l’unica possibilità per entrare nelle grandi città e in molti centri abitati. Benché sia un Cammino con molte salite e discese per superare gli ostacoli naturali, i pellegrini a piedi non troveranno reali problemi sul percorso perché i sentieri, le piccole strade asfaltate, i ponti e le barche aiutano l’andare. Per i ciclisti invece sono numerose le alternative agli impegnativi tratti del Cammino sui tratti di sentiero adatti solo per i camminanti. Di fatto un ciclista può percorrere il Cammino della Costa rimanendo sempre su asfalto: le piccole strade asfaltate, che in parte anche i camminanti si troveranno a percorrere, si alternato alle grandi arterie viarie. Però è anche vero che numerosi sono i tratti per i camminanti che si prestano anche a essere percorsi pedalando, benché ogni tanto i pellegrini in bicicletta dovranno scendere per spingerla a mano. Dopo circa 650 km lungo la costa si arriva a Ribadeo: la porta del nord per la Galizia. Da qui il Cammino per circa 150 km piega verso l’interno abbandonando la costa verso i boscosi e ondulati rilievi della regione. E’ da Ribadeo che questo Cammino prende il nome di Cammino del Nord proprio perché proviene dall’estremo nord della Galizia e lungo il Cammino ci sono cartelli con questo nome. Arrivati ad Arzuà a circa 40 km da Santiago si ritrova il Cammino Francese. Nei circa 200 km di Cammino che ancora separano da Santiago non ci sono vere montagne da superare: la massima altitudine è a circa 750 m slm, al passo che su sentiero porta a Sobrado dos Monxes.  Ma anche lì i ciclisti avranno la possibilità di percorrere le piccole stradine asfaltate con scarso traffico. Tutto il Cammino oggi è ben segnalato, costellato da una gran quantità di simboli che tengono per mano anche il pellegrino ciclista. E in anni recenti la presenza pellegrina è aumentata costantemente che in alcune località ha messo in crisi la tradizionale accoglienza pellegrina.

LE TAPPE. Il Cammino de la Costa / Nord si può suddividere in circa 26/30 tappe, a cui si devono aggiungere almeno 4 tappe se si decide di deviare per Oviedo e poi ritornare sul Cammino de la Costa e rimandare ad altro periodo i Cammino Primitivo.

Paesi Baschi – Euskardi 6/7 tappe
Cantabria 5/6 tappe
Asturie 9/10 tappe
Galizia 6/7 tappe

La media è di circa 25/30 km a tappa, in base alle caratteristiche del percorso, per cui bisogna preventivare almeno un mese per percorrere per intero tutto il Cammino de la Costa / Norte verso Santiago di Compostela.

IL CAMMINO PRIMITIVO

         

La tradizione racconta che il re delle Asturie, Alfonso II detto il Casto, negli anni seguenti la scoperta del sepolcro dell’Apostolo Giacomo intraprese con la sua corte il viaggio-pellegrinaggio verso il luogo di quella riscoperta percorrendo una antica strada romana sopravvissuta alle vicende delle guerre arabe e che ancora in quei tempi collegava Oviedo, capitale del suo regno, con Lugo e Ira Flavia passando per quel misterioso luogo dove già una piccola cappella era stata eretta. L’antico tracciato attraversava in gran parte gli impervi rilievi del regno delle Asturie e della Galizia. Un Camino Interior come ben presto venne indicato mentre oggi viene chiamato Primitivo a sottolineare la sua primogenitura tra i percorsi che dal IX secolo in poi porteranno milioni di pellegrini a quella che diventerà in pochi decenni la città di Santiago di Compostela, una delle tre grandi mete del pellegrinaggio cristiano. 

Il Camino Primitivo fin dalla sua creazione ebbe in Oviedo il suo principale punto di partenza. Era un itinerario sicuro e molto frequentato per chi arrivava dalla costa cantabrica, finché, in pieno secolo XI iniziò ad essere sostituito da un nuovo Cammino che allora iniziava dalla città di León, la nuova capitale del Regno per poi prolungarsi in seguito verso est fino ai monti pirenaici diventando quello che oggi è il noto e più frequentato Cammino Navarro-Francese.

Oggi il Cammino Primitivo collega ancora Oviedo a Lugo e da qualche anno sta ritrovando nuova vita e sempre più pellegrini camminano lungo gli oltre 300 chilometri. Allora come oggi è un percorso impegnativo con lunghe salite per superare dislivelli molto accentuati con monti ad oltre mille metri. Ma oggi come allora offre ancora al pellegrino emozioni uniche: camminare per ore in compagnia del silenzio della natura attraversando luoghi addormentati nel tempo della storia e che sembrano attendere pazientemente la presenza del moderno pellegrino per restituire l’antico fascino dell’andare verso la tomba dell’apostolo Giacomo.

Come nei tempi antichi, sono sempre di più tra i moderni pellegrini che si mettono in cammino fin da Irun, città sul confine tra Spagna e Francia, e senza passare per Gijon deviano verso l’interno delle Asturie per arrivare a Oviedo e visitare la sua storica cattedrale e poi, invece di ritornare ad Aviles e riprendere il Cammino della Costa, proseguono lungo il Cammino Primitivo, proprio come gli antichi pellegrini.

Le tappe. Il Cammino da Oviedo a Lugo si può suddividere in dodici tappe e altre due o tre per Melide o Palas del Rey o meno, se con lunga tappa, si arriva fino ad Arzua dove si collega al Cammino Francese per Santiago di Compostela. In totale di 14/16 giorni.

Il percorso del Cammino Primitivo in anni recenti è stato riscoperto e ben segnato ed oggi è difficile perdersi, soprattutto per chi è poco abituato a camminare per monti e boschi. Sono pochi i punti dove si può rimanere incerti sulla direzione da prendere e per lo più dovuti ai nuovi lavori di ampliamento della nazionale che attraversa le Asturie fino al Passo de l’Acebo che immette in Galizia.

E’ un Cammino che utilizza ancora gli antichi tracciati di strade romane e medievali, anche se oggi sono quasi tutte ricoperte dall’asfalto o diventate sentieri che nei giorni di pioggia si riempiono di fango. Ma l’asfalto non è mai troppo fastidioso perché per lo più si tratta di piccole strade locali con poco o nullo traffico e che vengono in soccorso nelle giornate di pioggia quando il percorso sui sentieri si riduce ad un pantano ai limiti della percorribilità, soprattutto quando si deve camminare in salita. E’ un Cammino costellato di luoghi storici che rimandano alle origini del pellegrinaggio a Compostela: città, villaggi, ponti, fontane, chiese, monasteri e chiesine scandiscono oggi come allora l’andare verso la lontana Galizia.

Se per i moderni pellegrini a piedi non ci sono vere e proprie difficoltà a seguire il percorso ufficiale, per i ciclisti invece potrebbero esserci dei problemi a seguire tutto il Cammino segnato, perché è un percorso con molti dislivelli quotidiani da affrontare e poi i sentieri diventano spesso dei veri percorsi di montagna poco e per nulla adatti alla bicicletta. L’asfalto della N-634 e delle varie AS nella regione delle Asturie e poi le LU in Galizia vengono in aiuto collegando quasi tutti i principali luoghi del Cammino, anche se potrà capitare in qualche tratto di dover “saltare” il passaggio e la sosta-visita ad un luogo storico. Ai ciclisti è consigliato avere anche le carte stradali per poter aver un quadro più generale delle strade.

Le indicazioni sul Cammino. Sono chiare e precise lungo tutto il percorso, soprattutto nei punti chiave come gli incroci sulle strade asfaltate o i bivi sui sentieri. Nello specifico sul Cammino ci sono i classici pilastrini (mojones), alle frecce gialle e vari paletti di legno che indicano la direzione da seguire e nelle città di Oviedo e Lugo si possono trovare, oltre alle solite frecce, anche delle piccole conchiglie in bronzo fissate al suolo. Quindi non ci sono reali problemi a seguire la giusta direzione anche nei casi dove per lavori di allargamento delle strade o per nuove opere di urbanizzazione, infatti ci sono dei cartelli che indicano i percorsi alternativi provvisori (desvio provisonal). C’è però da sottolineare la curiosa situazione che creano i mojones, i classici pilastrini in pietra dalla forma di paracarro con indicati i chilometri mancanti alla meta. Anche sul Cammino Primitivo i raggi della conchiglia stilizzata – il simbolo dei Cammini di Spagna che conducono a Santiago di Compostela – sono posti in direzione opposta alla direzione da seguire. Ma spesso sul mojon si trova disegnata anche una freccia gialla a indicare la direzione. Per cui i dubbi sul “dove andare” dei primi giorni vengono risolti da quella freccia aggiunta a mano. Una volta entrati in Galizia invece i raggi della conchiglia stilizzata sui mojones si “capovolgono” e indicano la direzione da seguire.

Assistenza per i ciclisti. Lungo questo percorso è difficile trovare una costante assistenza meccanica in caso di necessità. Il Cammino attraversa una regione di montagna dove l’utilizzo della bicicletta non è molto comune. Solo all’inizio e alla fine, nelle grandi città di Oviedo e Lugo, ci sono negozi di biciclette con annessa officina. In mezzo quasi nulla, se non qualche officina per auto o moto. Quindi è bene che la bicicletta sia ben revisionata, avendo anche l’accortezza di avere l’indispensabile per fare piccole riparazioni. E soprattutto non mettere mai alla prova la propria bicicletta sui percorsi solo per camminanti. Questo antico Cammino non è una pista da competizione dove dimostrare la propria perizia tecnica e al pari degli altri Cammini è anche una percorso di scoperta quotidiana che solo tappe brevi può regalare.

Per entrambi i Cammini ai ciclisti allenati o sportivi si suggerisce di rallentare la pedalata e provare a percorre questo Cammino nella metà del tempo previsto per i camminanti, senza per questo perdere la gioia dell’andare

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